Page 93 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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LICURGO E LA. SUA LEGISLAZIONE. 83
lani al matrimonio ma s’ insinuava nei giovani tanta avversione
:
al celibato, si ricopriva anzi questo di tanto disprezzo, che eran
ben pochi quelli che rimanevano in esso. Fra 1’ altre, il rispetto
che i giovani erano obbligati a mostrare pei vecchi , potevano,
non averlo più punto pei celibi. Una volta, Dercillida, vecchio
spartano e capitano di molto valore, venuto in un’adunanza,
s’avvicinò a un giovane dal quale s’ aspettava che, secondo l’uso
generale, gli sarebbe stato ceduto il posto. 11 giovane non si
mosse; e quando Dercillida si maravigliò di quella mancanza di
rispetto. Tu non hai figlioli, gli disse il giovano , che possano un
giorno cederlo a me.' Tutti gli astanti approvarono la sua con-
dotta.
Se premeva allo stato d’ aver cittadini e d’ averli robusti
non si doveva trascurare di render robuste le donne, a cui si
dava un’ educazione veramente severa e quale non conveniva
dicerto al sesso, imbelle, per sua natura, c gentile. Avvezzarsi a
tutto l’intemperie, esercitarsi nella corsa e nel lanciarei giavel-
lotti e il disco, lottare fra di loro, eran queste l’ occupazioni
delle Spartane ; e lottavano sotto gli occhi dei re, dei senatori
dei giovani, quasi senz’altro velo indosso che la loro virtù. Per
questa educazione virile, s’otteneva donne di molta salute e
forza, d’un coraggio indomabile, d’ una prodigiosa fierezza di
spirito, di cui si potrebbe riportare un bon numero d’esempi.
Quando il giovane spartano partiva per la guerra, a cui lo spin-
geva la patria, la madre di lui lo salutava consegnandogli lo
.scudo, e dicendogli di tornar con quello o su quello; e indicava
con ciò eh’ e’ procurasse di vincere, o morisse. Si racconta d’una
che uccise il proprio figliolo perché era fuggito da una battaglia,
dove tutti i suoi compagni eran morti ; e si dice d’ un’ altra che
essendole annunziato la morte del suo figliolo, senza punto com-
raoversi esclamò : Sapevo d' averlo partonlo mortale; e, per far
breve, si racconta d’una terza che, incontrato il corriere porta-
tore delle notizie d’una battaglia, e saputo da esso che i suoi
cinque figlioli c’eran periti tutti, ma che la battaglia era vinta,
piena d’esultanza per la vittoria: Si corra dunque, gridò, a n'n-
graiiarne gli Dei.
Con tali costumi, anche nelle donne, non si può esitare un
momento a chiamare Sparta, piuttosto che una città, una gran ca-
^ Plut. Lic. 15.
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