Page 570 - АЛЬМАНАХ КУХНЯ НАРОДНАЯ ДИПЛОМАТИЯ 2020-2023
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B I S COT T I
I L D O L C E D I S A N M A R T I N O E L A
T R A D I Z I O N E V E N E Z I A N A
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Impastare una frolla per realizzare il dolce di San Martino, mai come quest’anno,
mi sembra un atto dovuto nei confronti delle nostre belle tradizioni rurali.
Fuori piove e mi accorgo di avere ancora le nodose zucche arancioni davanti alla
porta di casa: il mio unico tributo alla passata festa di Halloween.
La verità? Adoro le zucche e in quella circostanza mi sento libera di piazzarle
integre in giardino senza passare per matta. Nulla in più.
Non amo nient’altro di quella ricorrenza i cui must sono dita mozzate, bocche
sanguinanti e facce dal pallore mortale, il tutto assemblato con il fine ultimo di
impaurire e suscitare disgusto.
Dura un giorno, ma il supplizio commerciale inizia oramai almeno 2 settimane
prima.
Sparite fantasmi! Novembre è l’occasione per ridare dignità al candido zucchero,
alle decorazioni con confettini, perline o caramelle (… e chi più ne ha, più ne
attacchi). L’occasione è quella di celebrare la festa di San Martino, così come
viene intesa in terra veneziana.
Venezia non è l’unico luogo in cui il culto di San Martino è sentito. Questa
tradizione ha radici profonde in tutto l’occidente e Venezia non è la sola città
italiana in cui ci si mette ai fornelli per l’occasione.
Tra le varie zone d’Italia ci sono anche il Salento e la Sicilia: oh, come me li
immagino seduti a tavola a festeggiare con il vino nuovo, le castagne e le dolci
specialità delle loro ricche terre. Ce lo metteranno il finocchietto da qualche parte?
Cibo e rituali a parte, cosa accomuna tanti popoli nel voler ricordare questa figura?
Si narra che Martino fosse una persona buona, giusta e prodiga.
Il ricordo che ha mantenuto vivo, attraverso i secoli, la sua benemerenza, racconta
che una notte, mentre era di ronda sul suo cavallo, visto un mendicante senza vesti
e molto sofferente, Martino si fosse privato della metà del mantello per far sì che
anche lui potesse coprirsi.
Ci pensò il Dio Cristiano a compensarlo, la mattina seguente, con un mantello
integro.
Ogni anno a fine Novembre, nelle case di Venezia, è consuetudine realizzare
il dolce di San Martino: un biscottone di pasta frolla che ritrae la figura di Martino