Page 44 - Storia dell'aviazione italiana
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42 Natalia Nikishkina ed Ekaterina Spirova
“Tra il 1970 e il 1990, operò in Italia una piccola flot-
ta di aerei sovietici Yak-40, aerei trimotore costruiti
tenendo conto delle condizioni operative prevalenti
nell’URSS. L’aereo fu progettato per l’uso su piste
corte e non preparate di compagnie aeree locali e di
medie dimensioni, trasportando in modo efficiente 30
passeggeri. L’aereo era molto universale, ma aveva
un punto debole: tre voraci motori a reazione AI-25.
Questi velivoli furono uno dei pochi usi in Occidente
degli aerei provenienti da dietro “la cortina di ferro”
durante la Guerra Fredda.”
(Dalle memorie del Capitano Fiorenza De Bernardi,
che volò anche in Italia con lo Yak-40)
Durante la Guerra Fredda, la cooperazione tra Italia e Unione
Sovietica culminò con la nascita della città industriale Togliatti
(l’origine del nome deriva dal nome del politico italiano, lea-
der del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti).
E dal 4 giugno al 15 giugno 1968, la Fiat organizzò a Torino
(la capitale del gruppo automobilistico Fiat, che due anni pri-
ma aveva firmato un accordo con Vneshtorg sulla costruzio-
ne di uno stabilimento automobilistico nell’URSS) il Salone
Internazionale dell’Aviazione e della Cosmonautica.
Dall’Unione Sovietica hanno presero parte al Salone gli aerei
An-22, Il-62, Tu-134, Yak-40; elicotteri Mi-10, Mi-6, Mi-8 e
una varietà di tecnologia spaziale, incluso il razzo Vostok.
L’esposizione di aerei ed elicotteri si trovava presso l’aero-
porto di Caselle, alle porte di Torino. L’esposizione della tec-
nologia spaziale si svolse nel Salone - nel Parco del Valentino,