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o ci aspetteranno generazioni di servitù all’interno di uno stile di vita estremamente
               limitato e di scarsissima qualità

               Usano una manciata  di vocaboli, ripetuti all’infinito fino a conficcarli nei solchi
               dell’inconscio collettivo come guardiani e custodi delle loro azioni dissennate: spread,
               mercati, debito, “responsabilità”, default, integrazione, euro, Europa. Parole trattate
               come vocaboli sacri, intoccabili, indiscutibili come le mura di una prigione. Queste
               sono le lame dei coltelli con cui ci minacciano e ci tengono all’interno del labirinto
               per topi progettato per noi.

               Siamo arrivati, attraverso il progressivo innalzamento delle imposte dirette e indirette,
               a versare “ad altri” il 70% del frutto del nostro lavoro. Questo è inaccettabile.

               In passato, quando i  reggenti si rivelavano iniqui e  predatori  nei confronti della
               popolazione, per molto meno di quello che sta accadendo oggi e con molti meno mezzi
               di comunicazione, la popolazione si organizzava, scendeva in campo e assaltava la
               Bastiglia,  destituiva i despota con i mezzi di allora  e formava un  governo nuovo.
               Sembra che oggi invece, attraverso un piano molto più subdolo siano riusciti a farci
               assuefare alla condizione di schiavi docili e servili, per nulla in grado di mettere in
               discussione le scelte dei reggenti. Ci hanno resi dei molluschi striscianti capaci solo
               mettere la  mano al portafoglio  e versare tutto ai padroni di questa dimensione di
               pazzia.
               Senza dubbio, occorre capire che questa gente non ha la minima intenzione di agire
               per il benessere, per la ripresa e il miglioramento, né per la generazione e spartizione
               delle ricchezze. Nessuna delle loro leggi porterà prosperità. Il loro è un piano stabilito
               e ferreo, con caposaldi nei luoghi di potere effettivo relativamente ad ogni centro di
               benessere che deve esistere esclusivamente a loro vantaggio!
               Il poter dire con enfasi : “Essere Europei sì, ma prima ancora che europei italiani,
               con le nostre aziende, la nostra produzione artigianale rimasta fino a pochi anni fa
               fiore all’occhiello della produzione artigianale mondiale, con i nostri prodotti, la
               nostra lingua, i nostri gesti, la nostra sovranità individuale, legislativa e monetaria ….
               non i servi di una élite psicologicamente disturbata e predatoria” ci rende soddisfatti
               ma sono energie sprecate se non si intervenisse dalla base del problema!.

               Padroni delle nostre leggi, del nostro territorio, dei nostri prodotti migliori e del loro
               frutto,  della nostra moneta, della  nostra libertà  di cittadini,  del  nostro diritto  di
               nascita alla prosperità. (admin)



















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