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Allora il nostro scopo come esseri umani su questo pianeta potrebbe essere
               riconducibile a una  banale attività estrattiva nei confronti dei nostri padroni
               ‘occulti’?  Noi crediamo invece che la consapevolezza  di questa  nostra condizione
               possa essere la chiave di volta per spezzare finalmente quelle catene che ci tengono
               legati, a  nostra insaputa,  al ruolo di servi,  fatti “a immagine e somiglianza  di…”
               quando potremmo essere “esattamente come...” – E questa sarebbe la volontà del dio
               Anunnako Enki, benevolente nei confronti dell’Uomo sua creatura, in contrasto con
               quella  del fratello Enlil così come abbiamo avuto modo di  approfondire nel libro
               “Genesi di un Enigma” e nel nostro blog “Le stanze di Atlanticus”.
               D’altronde come Orwell fece dire al protagonista del romanzo distopico “1984”: “…
               Fino a che non diventeranno coscienti del  loro potere, non saranno mai capaci di
               ribellarsi, e fino a che non si saranno liberati, non diventeranno mai coscienti del loro
               potere…” .

               “Il capitale deve  proteggersi in ogni  modo  possibile con alleanze  e  legislazione. I
               debiti devono essere  riscossi, le obbligazioni e i contratti ipotecari devono esser
               conclusi in anticipo  e il più rapidamente possibile. Quando,  mediante  processi
               giuridici, le persone comuni perderanno le proprie case, diventeranno sempre più
               docili e saranno tenute a freno con più facilità attraverso il braccio forte del governo
               al potere, azionato da una forza centrale di ricchezza sotto il controllo di finanzieri di
               primo  piano. Questa  verità è ben conosciuta tra i nostri uomini di spicco, adesso
               impegnati nel costituire un imperialismo del Capitale che governi il mondo. Dividendo
               gli elettori attraverso il sistema dei  partiti politici, possiamo fare spendere le loro
               energie per lottare su questioni insignificanti. Di conseguenza, con  un’azione
               prudente abbiamo la possibilità di assicurarci quello che è stato pianificato così bene
               e portato  a termine con tanto  successo.” USA  Banker’s Magazine (Rivista dei
               banchieri americani), 25 Agosto 1924

                  LA STRUTTURA DEL POTERE GLOBALE


















               Meno di 800 grandi corporation controllano l'80% delle più importanti imprese del
               mondo, e cento quarantasette  (meno del 2%) di queste ultime, oltre ad avere una
               posizione dominante sulle altre controllano da sole il 40% del potere finanziario del
               pianeta. Lo 0.2% della popolazione mondiale possiede il controllo della metà delle
               risorse capitalizzate in Borsa. Tra le prime corporation che si spartiscono il bottino
               del potere globale troviamo alcuni dei soliti nomi:  Barkleys's  Bank, J.P. Morgan
               Chase & Co, The Goldman Sachs Group



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