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potevano derivare. Ma un elemento è rimasto comune nel corso di tutti questi anni:
               l’oro.
               L’oro è sempre stato punto di riferimento in questo, per tutte le civiltà della terra,
               anche se per i mesoamericani per esempio, esso non aveva valore economico,  ma
               esclusivamente spirituale. Anche in quest’ultimo caso comunque chi possedeva l’oro
               possedeva il potere essendo l’oro rappresentazione metaforica della posizione
               privilegiata del sovrano o del sacerdote rispetto alla gente comune nel rapporto con la
               sfera divina.
               Cosa possiede di tanto peculiare l’oro? Tornando alla nostra ipotesi iniziale possiamo
               giungere alla seguente conclusione possibile.
               La corsa all’oro che si accompagna alla corsa al dominio che caratterizza da sempre
               la storia dell’uomo non è dovuta semplicemente all’avidità dei singoli o alla conquista
               del potere da parte dei gruppi di controllo (ieri i sovrani e  gli imperatori,  oggi le
               banche). La volontà di concentrare nei propri ‘forzieri’, nelle proprie ‘casse’, enormi
               quantità d’oro potrebbe essere forse finalizzata a contrastare il ritorno degli “antichi
               dei” che  crearono la razza umana  proprio come forza lavoro  da impiegare
               nell’estrazione del prezioso metallo.
               Nell’ipotesi sostenuta  dal  Progetto Atlanticus coloro che oggi seguono la regia di
               questo ‘complotto millenario’ otterrebbero da questo un triplice risultato: sicuramente
               il dominio sull’intera popolazione umana… il “riscatto” del pianeta nei confronti   di
               quegli Anunnaki, utilizzando il nome ad essi attribuito dalla mitologia Sumera, a cui
               forse l’oro era destinato, secondo i canoni del “patto  di concessione” sancito  da
               Enlil/Yahweh subito dopo il Diluvio Universale, e, infine, una posizione di vantaggio
               in vista dell’Armageddon profetizzato nell’Apocalisse di S. Giovanni.
               Icke li definisce “Rettiliani”. Ed è a questi ultimi,  sempre secondo il Progetto
               Atlanticus, che interessa impossessarsi di tutte le riserve aurifere della Terra di modo
               da poter contrastare  efficacemente il ritorno degli Anunnaki, i  quali invece hanno
               bisogno del  giallo metallo per alimentare la propria tecnologia.  Lasciarono la
               sovranità  del pianeta all’uomo, con la richiesta forse di accumulare comunque il
               prezioso metallo in vista del loro ritorno, quale ‘riscatto’ del diritto di sovranità sul
               pianeta concessoci.
               Questo forse spiegherebbe il motivo di tale passione inconscia nei confronti di questo
               metallo che ha caratterizzato tutte le civiltà umane.

























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