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4. I RAPPORTI DI LAVORO CESSATI





            (pari a -2,0%), 20 mila si sono verificate nel Mezzogiorno (-2,0%), 10 mila al Nord (-2,3%) e 2 mila al Centro
            (-1,2%). Nello stesso periodo si rileva nell’Industria in senso stretto un maggior decremento al Nord (-91 mila
            cessazioni su -153 mila totali del settore, pari a -19,2%) e al Centro (-19,2%), rispetto al Mezzogiorno (-12,4%),
            mentre nelle Costruzioni le cessazioni si riducono in misura superiore al Centro (-17,5%) e nel Mezzogiorno
            (-17,0%) rispetto al Nord (-15,8%).
            Nel comparto degli Alberghi e Ristoranti, che ha fatto riscontrare il maggior decremento a livello nazionale
            (-32,5%),  la  riduzione  è  molto  superiore  al  Centro  (-43,3%),  rispetto  al  Mezzogiorno  (-31,1%)  e  al  Nord
            (-28,1%). Anche nel settore Trasporti e Comunicazioni il calo (pari a -21,1%) è imputabile in misura maggiore
            al Centro (-24,3%) rispetto alle altre aree, così come nella PA, Istruzione e Sanità (pari a -11,1%), dove le
            cessazioni decrescono del -19,5% a fronte del -7,2% del Nord e del -9,4% del Mezzogiorno. Diversamente, la
            decrescita delle cessazioni per Altri servizi pubblici, sociali e personali (pari a -23,3%) risulta maggiore nel
            Mezzogiorno (-28,9%) e al Nord (-24,4%) rispetto al Centro (Grafico 4.1).


            Grafico 4.2 - Rapporti di lavoro cessati per area geografica e settore di attività economica (composizione percentuale). Anno 2020

                                                                                 Agricoltura

                  Nord  11,5   9,9   5,0   7,4   17,4   17,1   16,6   5,1   10,1   Industria in senso stretto
                                                                                 Costruzioni
                                                                                 Commercio e riparazioni
                 Centro  9,1   6,3  4,0  5,6   13,2   14,8   16,3   5,2   25,7   Alberghi e ristoranti
                                                                                 Trasporti, comunicazioni, attività finanziarie e altri
                                                                                 servizi alle imprese
                                                                                 P.A., istruzione e sanità

                                                                                 Attività svolte da famiglie e convivenze
             Mezzogiorno     29,1      6,5   6,2   7,9   16,6   11,7   13,2   2,8  5,9
                                                                                 Altri servizi pubblici, sociali e personali
                     0%   10%  20%   30%  40%   50%  60%   70%  80%   90%  100%

            (a)  Si intende la ripartizione geografica della sede in cui si svolge l'attività lavorativa.

            Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie


            Nel settore dell’Agricoltura nel 2020 si concentra il 29,1% dei rapporti cessati del Mezzogiorno, una quota di
            gran  lunga  superiore  a  quella  della  ripartizione  settentrionale  e  di  quella  centrale,  pari  rispettivamente
            all’11,5% e al 9,1%, seguito dal comparto Alberghi e Ristoranti con il 16,6%. La percentuale più rilevante delle
            cessazioni è assorbita nel Centro da Altri servizi pubblici, sociali e personali (25,7%) e, in misura minore, da
            PA, Istruzione e Sanità (16,3%); allo stesso comparto è riconducibile una maggiore concentrazione nel Nord,
            con un valore pari al 17,4%, a cui segue Trasporti, comunicazioni, attività finanziarie e altri servizi alle imprese
            con il 17,1% (Grafico 4.2).
            Rispetto al 2019 tale composizione relativa ai settori di attività economica nell’ambito di ogni ripartizione
            territoriale non subisce mutamenti sostanziali. Nel complesso si rileva una riduzione della porzione di Alber-
            ghi e Ristoranti in tutte le ripartizioni territoriali a fronte di un aumento della quota relativa al settore agri-
            colo. In particolare, nel Mezzogiorno l’aumento di tale quota è pari a +3,8 punti percentuali, a fronte di una
            riduzione della porzione di Alberghi e Ristoranti pari a -3,9 punti percentuali.










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