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4. I RAPPORTI DI LAVORO CESSATI





              Grafico 4.3 - Variazione percentuale rispetto all’anno precedente dei rapporti di lavoro cessati per durata effettiva del rap-
              porto di lavoro (giorni) e genere. Anno 2020


                10,0
                                                                                    0,6
                 0,0

               -10,0                                         -5,3  -7,2         -8,0
               -20,0                               -15,2              -15,2 -13,6        -17,2
                                                       -19,2                                 -18,2
               -30,0
                      -29,7
               -40,0      -36,3

               -50,0            -43,7    -40,4 -47,1
                                   -51,7
               -60,0
                      Fino a 30    1        2-3      4-30     31-90    91-365  366 e oltre   Totale

                                              Maschi         Femmine


            Fonte: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie


            Il legame tra durata del rapporto di lavoro e modalità di contrattualizzazione si evidenzia analizzando i cosid-
            detti motivi di cessazione. La modalità prevalente di cessazione dei rapporti di lavoro corrisponde alla sca-
            denza naturale del contratto, che rappresenta nel 2020 una quota pari al 66,8% del totale, senza variazioni
            significative rispetto al 2018 (Tabella 4.5). Come causa di conclusione, seguono la Cessazione richiesta dal
            lavoratore, pari al 16,7% (+1,4 punti percentuali), mentre si riduce quella relativa alla Cessazione promossa
            dai datori di lavoro (-1,9 punti). L’analisi delle sue componenti indica come, a fronte di una stabilità della
            quota Cessazione attività e di Altro la diminuzione sia riconducibile ai Licenziamenti (-1,9 punti).
            In termini di variazioni percentuali, la tendenza già decrescente della Cessazione Attività e dei Licenziamenti
            osservato dal 2017 in poi, segna una discesa rispetto all’anno precedente, pari a -17,6% per la prima e a
            -35,6% per i secondi, che rappresentano la variazione maggiore tra i motivi di cessazione.
            In termini assoluti, a fronte di un calo di 2 milioni di rapporti cessati nel periodo 2019-2020, di cui 1 milione
            e 300 mila al termine (di cui 599 mila maschi e 728 mila femmine), sono diminuite di 362 mila le Cessazioni
            promosse dai datori di lavoro, di cui 246 mila riguardano la componente maschile e 115 mila quella femmi-
            nile.



















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