Page 227 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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(Karel Capek, "Fogli italiani"- da Palermo a Taormina, tra il
                                 1890 e il 1938)
                     «Tutto ciò che la natura ha di grande,
                          tutto ciò che ha di piacevole,
                           tutto ciò che ha di terribile,
                          si può paragonare all'Etna,
                    e l'Etna non si può paragonare a nulla».
             (Dominique Vivand Denon, "Voyage en Sicilie", 1788)

            «Te prego, o splendida, più bella tra le città dei mortali».
                             (Pindaro su Agrigento)

                           «[...] hai visto le generose
                     montagne siciliane coperte da vigneti.
                  Hai bevuto a Messina, a Palermo e sull'Etna;
                        Catania ti ha riempito il calice».
                (Jan Andrzej Morsztyn, "Georgiche", 1643-1644)

           «Bella ed immensa città, il massimo e splendido soggiorno
           [...] Palermo ha edifici di tanta bellezza che i viaggiatori si
           mettono in cammino attratti dalla fama delle meraviglie che
            offre qui l'architettura, lo squisito lavoro, l'ornamento di
                        tanti peregrini trovati dall'arte».
                            (Edrisi, 1099 ca. – 1164)

            «Custodisca Iddio una casa di Noto, e fluiscano su di lei
                               le rigonfie nuvole!
           Con nostalgia filiale anélo alla patria, verso cui mi attirano
                         le dimore delle belle sue donne.
           E chi ha lasciato l'anima a vestigio di una dimora, a quella
                         brama col corpo fare ritorno...
             Viva quella terra popolata e colta, vivano anche in lei le
                               traccie e le rovine!
                             Io anélo alla mia terra


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