Page 231 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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«La più bella città della Sicilia, sede del re, è Palermo.
Essa è il soggiorno principale dei cittadini mussulmani,
che vi tengono delle moschee, dei mercati loro propri e molti
sobborghi».
(Ibn Gubayr, scritti di viaggio, XII secolo)
«Montalbano si commosse. Quella era l'amicizia siciliana,
la vera, che si basa sul non detto, sull'intuìto: uno a un
amico non ha bisogno di domandare, è l'altro che
autonomamente capisce e agisce di consequenza».
(Andrea Camilleri, "Il ladro di merendine", 1996).
«Nell'incursione oscura, il timbro di una corda,
i fuochi e le melodie a Catania...
Nei giorni di lutto si amano più teneramente
le canzoni risuonano con più dolcezza.
E maestosamente solitario
il cono dell'Etna contro il cielo stellato
dove si va dileguando la pallida
leggermente rosea corona».
(Ivan A. Bunin, "Poesie e racconti", 1907)
«Di Alfeo ultima dimora,
Ortigia, gloriose radici della potenza di Siracusa,
Culla allora di Artmide,
Da te, o sorella di Delos, si innalzi il canto
Addolcendo a prezzo alto [...]».
(Pindaro, Odi, 518- 438 a.C)
«Peregrino del mare, se da lungi tra i flutti
vedi brillare il fuoco dell' Etna, i lini tutti
spalanca al vento, e corri! Quivi è eterno riso: approda a
queste spiaggie, è questo il Paradiso!».
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