Page 91 - LA SICILIA - Cesare Ferrara
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un  quartiere  denominato  ‘Zia  lisa’,  che  si  presume  possa
          essere una storpiatura dell’omonimo termine arabo.
          La stessa parola ‘mafia’ sembrerebbe essere di origine orien-

          tale.
          Lo  studioso  Antonio  Di  Gregorio  sostiene  infatti  che  ‘Afia’

          significhi forza, mentre la lettera ‘M’ in arabo non è altro che
          un  avversativo  ovvero  un  ‘non’.  È  possibile  dunque  che
          ‘mafia’ significasse inizialmente ‘non forte’, ‘non prepotente’;
          sono  molti  gli  studiosi  che  ritengono  che  la  mafia  fosse  in
          realtà  diverse,  che  abbia  nei  secoli  subìto  un  cambiamento,
          cheprecedentemente  asservisse  al  bene  comune, che fosse
          insomma nata di sostegno al popolo, contro lo strapotere dei

          signorotti.

          Ma  le  influenze  arabe  sono  particolarmente  evidenti  nella
          cultura culinaria di Sicilia. Basti pensare al cous cous, usato
          e amato soprattutto in zona di Trapani e Marsala; e poi ancora
          alla cubbàita, o alla granita, che è stata proprio importata dagli
          Arabi.

          In Sicilia vi sono poi arancini e crespelle ripiene che somigli-
          ano un po’ al turco ‘falafel’; stesso discorso per pane e panelle
          che vengono oltretutto realizzate a base di farina di ceci, un
          ingrediente molto utilizzato nella gastronomia orientale.

          Sembra che anche  i  cannoli  fossero  di  origine  araba, e la
          cassata, che gli islamici chiamavano infatti ‘qas’a’. Simili alle
          cassatelle o panzerotti dolci, sono poi i katayef; ma in tutto il
          mondo  arabo  si  usa  anche  cucinare  una  squisita  insalata  di


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