Page 22 - Per-colpa-di-quella-divisa-bianca-da-marinaio_Neat
P. 22

Nei 1923, nacqui io, Calogero. Mamma mi ha detto che ero
          un bel maschiotto, anche appena nato. Ci credo, sono grosso
          anche ora, e fatta eccezione del lungo periodo della prigionia,
          non lo faccio per vantarmi, ma sono stato sempre un fusto di
          prima classe. Scusate queste riflessioni un po’ troppo person-
          ali.

          Io nella ditta Mileti ero il “water-boy”, il “cow-boy”, l’esecu-
          tore di tutti i piccoli servizi che si presentavano nell’amminis-

          trazione. Papa’ mi affido’ le vaccherelle che aveva comprato
          con  i  suoi  risparmi,  dovevo  portarle  al  pascolo.  Ma  dove?
          Prati per pascolo non ne avevamo, e quel po’ di terreno che
          produceva  fieno,  non  bisognava  toccarlo  perche'  il  fieno
          dovevamo  conservarlo  per  l’invernata.  Ed  allora  le  portavo
          lungo i fossi, nei margini delle strade, in qualche spiazzo non
          coltivato, e guai se le bestie scantonavo, nei terreni degli altri.

          Apriti cielo!

          Pero'  nelle  ore  di  lezione  andavo  a  scuola,  sempre  o  quasi.
          Avevo una grande voglia di imparare, tanto che arrivato alla
          licenza della quarta elementare, che era l’ultima stazione nelle
          scuole di S.Marco, papa’ mi fece continuare in privato, con un
          sacerdote, e ottenni la licenza di quinta. Ma questo l’ho gia
          detto sopra.

          Una cosa che non ho detto, e ci tengo a sottolinearla,

          che ebbi la fortuna di prendere parte ad un corso di agraria,

          Prima  di  voltare  pagina  e'  necessario    aggiungere  che  nel
   17   18   19   20   21   22   23   24   25   26   27