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Eravamo lontani dalla Madre Patria e le notizie ci arrivavano
          confuse, contraddicenti, amare. Ora che la guerra veniva com-
          battuta,  tra  le  nostre  case  in  Italia,  si  viveva  con  due  croci
          sulle spalle. Quale era la piu’ pesante? Ma io non mi potevo
          lagnare, non avevo sentito o sparato un colpo di fucile e S.
          Marco  d’Alunzio  era  troppo  lontano  dal  mare  e  dalla  linea
          della guerra.

          La guerra continua, aveva detto Badoglio, e le truppe alleate

          lo presero in parola. Non ricordo il giorno preciso ma era il
          mese di Agosto, ricordo come se fosse ora, una mattina ci fu
          dato l'ordine di lasciare  la nostra nave  e di portar con noi i
          vestiti che avevamo addosso con qualche altro oggetto neces-
          sario per il giorno. Si sarebbe tornati a bordo nella serata. Re-
          starono sulla nave solo poche persone di servizio. La nave si
          sposto’ dal porto per una decina di chilometri, quando verso le

          dieci di mattina aerei Inglesi ed Americani si gettarono in pic-
          chiata  sulla  Leuro,  e  sulle  altre  navi  che  erano  ancorate  nel
          porto ed in diverse riprese sganciarono tonnellate di bombe.
          La  mia  nave,  colpita  in  pieno,  si  impenno’  fu  avvolta  dalle
          fiamme, scoppio’ la polveriera e si inabisso’.

          Noi  da  terra  esterefatti,  potemmo  seguire  tutta  la  tragedia,
          strillando  e  strappandoci  i  capelli  senza  poter  far  nulla.  Gli
          ufficiali che seguivano con i cannocchiali, cercarono di dare

          ordini e contrordini.  Furono gettate delle scialuppe in mare,
          ma sulla superficie delle acque non c’era segno di vita. Una
          trentina dei miei compagni, con qualche ufficiale erano affon-
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