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CHE COMPLEANNO - DIO MIO


          Avevo perso la mia nave, e quindi non ero piu' marinaio. Fui

          promosso  mitragliere  ed  assegnato  ad  una  batteria  di  mon-
          tagna.  Ricordo  molto  bene  tutte  le  caratteristiche  della  mia
          nuova  famiglia  militare.  Ve  li  presento:  Personale  circa  no-
          vanta, tra ufficiali e truppa. Avevamo tre cannoni di calibro
          320, circa dieci mitragliatrici calibro 36, appostati tra le cav-
          erne  scavate  nella  montagna,  con  munizioni  in  abbondanza

          fino all'ultimo giorno.
          In questa piazzetta d’armi,  mi  furono date esatte istruzioni

          per  regolare  i  tiri  dei  cannoni.    Feci    esercitazone  a  sangue
          freddo, sparando di tanto in tanto colpi a vuoto, sotto gli occhi
          degli ufficiali, e debbo dire la verita’ dopo qualche giorno ero
          un tiratore perfetto. Passai 1'esame di abilitazione di bombar-
          diere, a pieni voti. Aspettavo l’occasione di passare 1’esame a
          sangue caldo e non si fece aspettare.

          Tra tutti i soldati, ed in tutta la zona, c’era un clima pesante di
          tensione  ed  attesa.:  .  Cosa  succedera’  ora?  Cosa  succedera’

          domani? Gli ufficiali ci tenevano al corrente della situazione,
          che era oscurissima anche per loro. L’ammiraglio Mascherpa
          si vedeva raramente, e la sua faccia non ci rassicurava. Passo’
          Agosto ed ai primi di Settembre arrivo’ la notizia che I’Italia
          aveva fatto  I’armistizio, e la  guerra era  finita.   Le campane
          delle chiesette greche dell'isola squillarono a festa, ma tra la

          truppe  scese  la  disperazione.  Furono  visti  marinai  singhioz-
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