Page 482 - Lezioni di Mitologia;
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Un'ombra vana? — Rispondea : Crudele
Madre, ed immemor dell'estinta figlia,
Tanto ti prese oblio di me ? disprezzi
Così l'unica prole ? e caro un giorno
Di Proserpina il nome era alla madre
Di lei, scolta in tormentoso abisso,
Mentre tu, cruda, tra le Frigie danze
Esulti, e di rumor vano riempi
L'Idea montagna! Se il materno afi'etto
Tutto dal core non scacciasti, e sei
Cerere santa, e che di tigre ircana
Il sen non ti nutrì, da questi lacci
Salva la figlia tua: rendimi il sole;
se lo vieta il fato, ah vieni almeno
Vieni a vedere il mio dolor. — Sì disse,
E alzar tentava le tremanti palme.
Lo vieta il ferro: l'angosciosa madre
Grida, e la sveglia il suon delle catene.
S'alza sul letto palpitando, e muta
Gran tempo, gode che la vista orrenda
Sia sogno ; eppur del lacrimato amplesso
Si duole che il piacer fugga col sonno.
Balza e grida a Cibele: I Frigi campi,
Veneranda, abbandono; or me richiama
Di tanto pegno la custodia, e gli anni
Esposti ad ogni frode. Io non mi affido
Assai nei tetti dei Ciclopi, e tremo
Che non sveli la fama il mio segreto.
Me la famosa nobiltà del loco
Spaventa : ancora con timor diverso
Mi avverton sogni infausti, ed ogni giorno