Page 478 - Lezioni di Mitologia;
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sui Giganti , Giove diede a Vesta la scelta di ciò
che più le piacesse, ed essa, oltre le prime liba-
zioni, ottenne di castità perpetua il dono.
Reputavasi il fuoco etereo, di che simbolo è Ve-
sta, perpetuo degli antichi, onde da Orazio eteìira
nel terzo libro delle Odi vien chiamata. Quindi l'au-
tor dei frammenti attribuiti ad Orfeo disse che la
dea abitava nel mezzo dell'eterea regione del fuoco.
E questa opinione segue Ovidio nei Fasti, dicendo :
Non intendere per Vesta altro che la viva fiamma,
che non vede nascer da questa alcun corpo. —
Infatti, in Corinto vi era un tempio di Vesta senza
alcuna statua, e vi si vedeva solamente nel mezzo
un altare pei sacrifizii che facevano alla dea, la
quale presso i Greci ed i Romani non avea anti-
camente altro segno che il fuoco con solenne reli-
gione custodito.
Numa Pompilio fece fabbricare in Roma un tem-
pio alla dea Vesta , e lo fece costruire quasi in
forma di un globo, non già, dice Plutarco, per si-
gnificare che questo fosse il globo della Terra, ma
per additare con esso tutto l'universo, nel mezzo
del quale stava quel fuoco che chiamavano di Vesta.
Pure lo stesso nei Problemi, indagando la ra-
gione perchè le tavole rotonde degli antichi si chia-
massero veste, afi'erma che tal nome loro fosse dato
per la somiglianza che avevano colla Terra, repu-
tata lo stesso che Vesta. Questa difi'erenza rende
maggiormente probabile il parere accennatovi sulla
confusione tra Vesta madre di Saturno, e Vesta
sorella di Giove.