Page 614 - Lezioni di Mitologia;
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l'idea della sua nuova grandezza, così le dice in
Claudiano, il dì cui Poemetto vi tradussi:
La porpora deposta, ai piedi tuoi,
Fra la plebe confusi, i re verranno:
Tutto eguaglia la morte.
Ella solo infatti confessa quanto piccola cosa sia
Tuomo di cui ristabilisce i diritti e fa sicure ven-
dette battendo, come dice Orazio, con egual piede
la capanna del povero e la reggia dei tiranni.
Ma ritornando a Caronte, attesta Luciano essere
stata costumanza degli antichi il porre nella bocca
dei morti un obolo, ch'era una piccola moneta, per
pagare il nolo della barca al traghettatore dei morti.
Questo prezzo fu accresciuto fino a tre dai potenti^
che si sono sempre voluti distinguere dal povero
ancora nell'ultima superbia dei funerali. Tanta opi-
nione ha avuto sempre il genere umano del danaro
da crederlo necessario fino nell'Inferno. Gli Ermio-
niensi solo fra tutti gli uomini si credevano esenti
dal tributo per esser vicini più d'ogni altro popolo
al regno dell'ombre.
Tre, come vi ho accennato di sopra, sono i giudici
dell'Inferno secondo i Mitologi: Minosse, Radamanto
ed Eaco.
Minosse nacque da Giove e da Europa, figliuola,
secondo alcuni, di Fenice, secondo altri, di Agenore^
e che dal furto di Giove partorì pure Sarpedonte
e Radamanto. Nato da padre furtivo, dopo la morte
di Giove Asterie, i Cretesi non volevano ch'egli