Page 617 - Lezioni di Mitologia;
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E discuopre i peccati, che di sopra
Son dalle genti o vanamente ascosi
In vita, o non purgati anzi la morte.
Né pria di Radamanto esce il precetto
Che Tesifone è presta ad eseguirlo.
Ella con l'una man la sferza impugna,
Nell'altra ha i serpi, ed ambe intorno arrosta
E grida e fere, e de le sue sorelle
Le mostruose ed empie schiere tutte
Al ministerio dei tormenti invita. »
Eneide, lib. vi, v. 844 e segg.
L'istoria però ci fa molto dubitare della giustizia
di Radamanto, narrandoci che fuggì da Creta per
aver ucciso il fratello, e rifugiatosi in Ocalea città
della Beozia prese Alcmena per moglie.
Eaco la favola aggiunge agli altri due giudici
dell'inferno, e fu anch'esso figliuolo di Giove. Al To-
nante lo partorì Egina figlia di Asopo, dopo essere
stata ingannata dal dio nelle sembianze di fuoco.
Ella diede il suo nome a un'Isola dove, suo figlio
regnando, accade che dalla peste consunti perirono
tutti gli abitanti. Eaco solo avanzò a tanta strage,
ed odiando la solitudine della sua patria fé prego
agli Dei perchè riparassero questo danno. Mosso
Giove dalle preghiere del suo figlio convertì in uo-
mini delle formiche che erravano in una querce
vuota ed antica. Questi nuovi mortali furono chia-
mati Mirmidoni, e ninno di voi ignorerà che di
essi fu condottiero Achille, che ad Eaco fu nipote.
Egli ebbe tre figli da due donne. Foco da Sam-