Page 611 - Lezioni di Mitologia;
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carro del rapitore, e sembra di Cerere voler conso-
lare la figlia.
Questa composizione allegorica, che potrete ris-
contrar nel primo tomo deWAntichità spiegata di
Montfaucon, può essere dei bei tempi della Grecia,
perchè è semplice, e per intenderla non vi ha bi-
sogno d'iscrizioni, come in un monumento da Win-
kelmann pubblicato. Non credo però molto antica
l'idea di attaccare al carro del suo rapitore due
cigni, due cavalli condotti dall'Amore, come si
vede in due gemme incise del Museo Stosciano.
Che mi si permetta di portare simil giudizio sulla
rappresentazione dello stesso soggetto, che si trova
pure nel primo tomo dell'opera mentovata di Mont-
faucon, ove in fondo del basso rilievo sono espressi
i dodici segni dello Zodiaco, lo che fa allusione alle
relazioni, immaginate più tardi, tra la favola di Pro-
serpina e il sistema astronomico.
Sopra un basso rilievo del Palazzo Albani, pub-
blicato recentemente dal celebre Zoega, è accanto a
Plutone effigiata una figura, che colla destra rac-
coglie il peplo, e che la sinistra forse appoggiava
ad un'asce insieme colla mano perita. Il prelodato
scrittore pensa che sia Proserpinà senza la quale
non si vede Plutone in alcun monumento rappre-
sentato, e dà peso alla sua congettura un certo che
di mesto e di riserbato che si vede nella figura di
lei, come se ancora si ricordasse della madre, e
della mal gustata melagrana.
Caronte fu figliuolo dell' Èrebo e della Notte, se-
condo Esiodo, il quale nella sua Teogonia afferma