Page 792 - Lezioni di Mitologia;
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Del trucidato padre. Errava invano
La misera: il pastor tacque e il bifolco
Innanzi alla dimanda: alfin le addita
Del lacerato genitor la tomba
Il pietoso cultore. Allora al petto
Ingiuria fece coli' avversa mano,
E discinta ponea gli svelti crini
Sopra il caro sepolcro. Il pianto corse
Sulla divisa veste; e chiude il labro,
Ov' è il pallor della futura morte,
Disperato silenzio. Ulula accanto,
Indiviso compagno, il mesto cane,
E al suo doler si duole. Ahi l'arbor stesso
Che sorge accanto alla paterna tomba
La furiosa ascese! al più robusto
Ramo il cinto stringeva, indi circonda
La pallida cervice il braccio incerto ;
In giù si slancia, e già l'uccide il peso.
Così sceglieva volontaria morte
Erigone infelice. Intorno intorno
Con ambo i piedi saltellando il cane
Ululava, e spargea lacrime umane
Da' lumi esperti in caccia. Ognor protesse
La custodia fedele il caro corpo
Dalle voraci belve, e all'ombra fiso
Suso ognora coi mesti occhi guatava:
Ai peregrini alfin coi muti cenni
La misera additò. Tolgono al ramo
La pendente donzella; indi la fossa
Le scavar con le marre; il fido cane
Coir unghia esperta sollevò la terra.