Page 787 - Lezioni di Mitologia;
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sonno sono presi, la Furia si arma contro Bacco,
e già fischiano i suoi serpenti. Nella figura di un
leone infuriato si precipita sopra Bacco, e gli co-
munica i suoi furori. Ne sono descritti i terribili
effetti nello dio, e Deriade profittando del disordine
assale le Baccanti.
Marte nelle sembianze di Morreo accende la bat-
taglia, e fa prodezze dalla parte degl'Indiani. Molti
dei compagni di Bacco prendono la fuga e si na-
scondono nei boschi e nelle caverne. Eretteo, Ari-
steo e tutti i Ciclopi sono disfatti. Eaco solo com-
batte ancora. Le Naiadi si nascondono nella sor-
gente dei loro fonti, e le Amadriadi negli alberi
delle foreste.
Mentre che Bacco come un toro ferito dall' as-
sillo si precipitava negli accessi della sua rabbia,
Cari, la Grazia figlia di Bacco e di Venere, spet-
tatrice del furore di suo padre, si afiliggeva sulla
misera sorte di lui. Ella era occupata a formare
una corona di fiori per Venere, e sale al cielo,
onde veder la dea, la quale accorgendosi del suo
dolore ne domanda la cagione. Non la tace, e la
prega ad interessarsi per la sorte di suo padre.
Venere commossa, invia Aglae a Cupido, ed essa
lo trova sulle sommità dell'Olimpo. Aveva accanto
giovine Imeneo suo compagno di giuochi: am-
il
bidue avevano scommesso trastulli fanciulleschi onde
fossero premio al più bravo, ed il poeta ne fa una
piacevole descrizione di que' giuochi innocenti.
Il giovine Ganimede era il giudice. Aglae chia-
ma Amore col pretesto di una menzogna, ed il fan-