Page 6 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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lo «lì morte ( i ). Imperciocché le minacce e le
pitture delle pene di un’altra vita, considerate
prima come un soggetto di derisione , fanno al*
lora un’ impressione più viva sull’ anima e la
riempiono d’un terrore che talvolta giugnesino
alla debolezza ( 2 ). Nondimeno alcune persone
illuminate credono di non aver bisogno d’ una
tale unione per divenir virtuose. Socrate non
volle mai farvisi arrolare, e questa renitenza la-
ido qualche dubbio sulla sua religione (3). Un
giorno in mia presenza alcuni esortavano Dio-
gene a prendere questo legame ; egli rispose:
« Patecionc quel famoso ladro ottenne la inizia-
» zione: Epaminonda e Agesilao non se ne cu-
» rarono mai. Dovrò io credere che il primo sia
» felice nei campi Elisj , mentre i secondi sa-
» ranno strascinati nei pantani dell’Orco (4)? ».
Ogni Greco può aspirare alla participa zione
dei misteri: una legge antica ne vuole esclusi
gli altri popoli (5) $ mi era stato promesso di
(1) Aristof. nella pace v. 374.
() Piai, della repubb. L i, p. 33o. Zaleuc. pres,
Stob. serm. 4 *. P- 2 79.
( 3 ) Lucian. in Demonatt. t. 2. p. 38o.
(4 ) Piai, audacia poet. t. 2, p. ai. Diog. Laerz.
I. 6, § 3o.
() Erodoto l. 8, c. 6 b.
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