Page 87 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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gior parte preferiva soggetti finti : e lo stesso spì-
rito d’analisi e d’osservazione che guidava i filo-
sofi a raccogliere nella società que’ tratti sparsi,
la riunione de’ quali formava il carattere della
grandezza d’anima o la pusillanimità, impegna-
va i poeti a dipingere in generale le singolarità
ohe urtano la società , o le azioni che la disono-
rano. ,
La commedia era divenuta un’arte regola-*
re , poiché i filosofi aveano potuto definirla. Di-
cevano ch’essa imita , non già i vizj tutti , ma
unicamente i vizj suscettibili di ridicolo. Diceva-
no ancora che ad esempio della tragedia ella
,
può esagerare i caratteri per renderli più rile-
vati (i). Quando il coro ricompariva (2), il che
accadeva di rado , si frammischiavano co me in
antico gl’ intermezzi colle scene, ed il canto con
la declamazione. Allorché veniva soppresso , l’a-
zione diventava più verisimile , c la sua condot-
ta più rapida. Gli attori parlavano una lingua che
gli orecchi più delicati potevano sentire j e non
si vedevano più soggetti bizzarri che esponesse-
ro agli occhi nostri cori d’uccelli , di vespe, ed
altri animali vestiti nelle lor foggie naturali. O-
» i
mirisi, poet. c. 6, L a, p. 656.
( 1 )
( 2 ) Idem ivi Teofrast. carati, c. 6.
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