Page 153 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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STATI SECONDARI DEy,A GRECIA.  •  > '143
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    il’ Omero, per la sola ragioiie che questo poeta aveva celebrato
    gli' Argivi. Sfogò  l’ odio uwdesimo facendo dell’ innovazioni re-
    ligioso, che consi-xlerono nel deviare dall’ eroe Adrasto, antico
    re d’Argo, quel culto che  gli era stato sempre prestato in Si-
    cione, e volgerlo in onore d’ altri. Fu talmeiiU* ostile a’ suoi sud-
    diti dori da mutar perfino  i momi delle loro tre tribù  surrogan-
    doli con nomi avvilitivi  , ‘.mentre alla tribù  alla quale apparte-
    neva lui, le’dètte il nome maestoso d’ A rcAe/a» (tribù di principi).
    Caduto (nonsi sa coraey distene, quei nomi si conservarono an-
    cora per sessant’ anni  , dopo  i quali  le tribù doriche  ripresero
    gli antichi. Da ciò s’arguisce che  i DoriJ cioè  il partito aristo-
    cratico, ricuperò la sua superiorità: ma a poco a poco, e forse
    sema mai spogliar totalmente dei diritti  jiolitici  il jiopolo.
       Anche Corinto fu occupata dai Dori, e ci fu fondata una
    dinastia da Alete della famiglia degli Eraclidi. Di uno de’ suoi
    discendenti,. Bacghide,  fu  tanta la celebrità, che  i re  i quali
    vennero dòpo questo si chiamarono Bacchiadi invece che Ale-
    tiadi -o Eraclidi. L’ulthno re fu Automene, settimo successore di
    BacChidc. Uegnava appena da un anno
                     , che la generalità della
    famiglia dei-Baccliiadi ammontante a dugento persone, si deter-
    mÌBÒ ad abolire la monarchia, sostituirle  l’ oligarchia, ed eleggere
    ogni amio dal loro numero un magi.>itrato col titolo di Pritano.
    Sebbene  si dica  famiglia, s’ intenda un complesso di famiglie
    legate da parentela e aventi  il medesimo nome. Quell’ oligar-
    chia durò novant’aiini, e fu  rovesciata nel 6ù7 per una rivo-
    luzione popolare guidata da Cipselo, uomo nobile, ricco e scal-
                           ; dei quali,
    tro. Venuto id potere, non risparmiò i vinti oligarchi
    alcuni  n’esiliò,  alcuni  ne uccise, e impose a loro e a tutti  i
    ricchi delle tasse si forti, che fu detto che in dieci anni abbia
    raccolto una somma equivalente alla totalità dello proprietà dei
    Corinti. Godè mollo la fiducia e.l’at&ziune del popolo, e non
    ebbe mai bisogno, nella lunga sua tirannia, di circondarsi di
    guardie.
      Gli successe, nel 625, il ligliolo suo Periaudro, intorno a cui
    ci sono arrivate notizlé cosi contradittoric che non è possibile
    distinguere in esse la verità. Chi lo loda come prudente, dolce,
    umano; chi, invece, lo mostra crudele, rapace, im{)olente a do-
      * Fiirooo  ' r*Teet , ’Ovsòérat, \oiptirxi (Dall* Itoia  dall* aaiao
                         ,   , c dal
    porco.) Erodi V  , 08.
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