Page 219 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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            «KCOND& GUERRA PERSIANA.  209
          In ordine composto il destro corno
          Venia primiero, e  il secondava appresso
          Tutta l'armata. Un' alta voce in quella
          Era ad udirsi  : • Ite  , o di Grecia prodi  :
          » Liberate la patria, liberate
             , le consorti  ,
          > I figli  i sacri templi,
          » E le tombe de' padri. Or qui per tutti
          » Si combatte  i» A rincontro allor de' nostri
          S’ alzò fragor di Perse vnci  , e tempo
          Da indugiar più non era. Ecco repente
          Ecco nave con nave il bronzeo rostro
     _
          Percote  , e primo un greco legno investe
          Un fenicio naviglio
                 , e aplustri e fregi
          Tutti gli spezza  ; e spicca un altro il corso
          Contro ad un altro. In su le prime salda
          Stette la mole della Persa armata
                      ;
          Ma poi che tante navi nello stretto
          Si constipàr, che non poteano aita
          Dar r line all' altre  , urtaronsi fra loro
          Co’ ferrei sproni  i nostri legni, e tutto
          Si fransero il remeggio: accortamente
          Le greche navi d' ogni pafte in giro
          Ne ferivano intanto: rovesciavansi
          Le carene sossopra  , e il mar vedersi
          Più non potea, chè tutto era coperto
          Di naufragi e di strage  , e di cadaveri
          Eran piene le scoglie, e pieni  i lidi.
          Vagavan tutte a scompigliata fuga
          Quante navi rimaèé erano a noi
                     ;
          E quei tavole infrante e tronchi remi,
          Come di tonni o d’altri pesci in caccia
          A furor ne scagliavano  ; e un lamento  ,
          Un ululato tutta la marina
          Occupò, fin che ad essi aifln ne tolse
     '    La buia notte.  I nostri danni appieno
          10 non potrei narrarti  , anco traendo
          11 mio racconto a dieci di. Ti basti
          Questo saper  : che in un sol giorno mai  •
          Tanta d' uomini copia estinta giacque.
    Dopo una breve interrogazione di Atossa, il Nunzio ripiglia:
                E la metè non dissi
         , De’ nostri guai  : tal ne arrivò frangente
          Che ben due volte equilibrar potrebbe
          Quanto narrai
          Quanti v' eran tra' Persi di più forte
          Lena  , di cor più valoroso  , illustri
          Per chiara stirpe, e per costante fede
          Primi appo il re , miseramente tutti
          Perfan d' oscura ingloriosa morte.
                a Salamina
       Storta dell* antica Grecia.
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