Page 221 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SECONDA GUEDRA PERSIANA.  211
     Beozia, la Tessaglia,  la Macedonia e la Tracia, e ci arrivò in
    quarantacinque giorni con quasi punti soldati.  1 più eran morti,
    durante la marcia,  di  malattie e  di fame;  molti, malati, gli
    aveva dovuti lasciare in cura nei paesi che attraversava. Avendo
    lo burrasche distrutto  i  ponti,  tragittò  in Asia sulle navi che
    trovò  li ad aspettarlo.
       Appena che cominciò ad aggiornare,  (il giorno dopo la bat-
    ta|;Ua di Salamina)  i Greci messere in ordinanza le navi, cre-
    dendo che si dovesse rinnovar la battaglia. Quando poi s’ accor-
    sero che  la  flotta nemica era  partita  nella notte, stabilirono
    d’ inseguirla velocemenle,^e si mossero subito. Arr ivati a Andro,
    fu fatto consiglio. Temistocle voleva che si continuasse  l’ inse-
    guimento, e s’ andasse a tagliare i ponti deH’Ellospoiito Kuribiade
                           ;
    gli  si oppose dimostrando esser più utile alla Grecia lasciar fug-
    gire il nemico, che metterlo alla disperazione  ; e  gli altri capi-
    tani peloponnesiaci pensarono comedui. Temistocle si persuase,
    0 finse di lasciarsi persuadere a cosa che già pensava e deside-
    rava. Allora, per  affrettare maggiormente la partenza di Sorse
    che non era ancora uscito dall’ Attica, gli mandò un messaggere
    segreto. che falsamante  l’ informasse, a nome suo, come iiGreci
    avevan risoluto di navigare  all’ Ellesponto e disfare  i ponti  ; e
    però Temistocle, ohe gli era benevolo, lo consigliava a tragit^
    tareiin Asia al più presto, e gli promutteva di tenore intanto a
                       ‘
    bada gU alleati per ritardare, la loro marcia.
       Abbandonala dunque l’idea d’inseguire  i nemici,  si sta-
    bili di volger  la flotta controllo Cicladi che avevan tradito la
    causa comune soccorrendo  i Persiani, e di sottoporle a delle
    contribmtioni. Temislpcle mandòla chieder dapprima una somma
    di. danaro agl’ isqlanidi Andro. La negarono  ; e Temistocle allora
    gli foce .avvertiti che sarebbero andati gli  Ateniesi sostenuti da
    due grandi divinità, la Persuasione e la Forza. « E noi » rispo-
    » sero gf’ isolani « no .abbiamo continuamente nella nostra isola
       * Così Plularco  , i6)  AI contrario , secondo Erodoto , Temistocle
    faceva «spere a Serse d’ aver®  ai Greci di portarsi  all Ellesponto  , e cosi
                                 ^
    lo lilicrasa da ogni timore riguardo al suo ritorno. .Dice di più, che quello stralta>
    gemma e* 1* uso per accaparrarsi la grasia del re  , prevedendo  il caso di dover par-
    tile  da (Atene c cercare un rifugio preeso di lui. Noi, io questo, ci siamo scostali
    dal padre della storia ; perchè se  il me.ssf^ggio fosse stato nel senso che dice lui non
                              ,
    comhinerebhe punto colla fuga precipitosa ebe fece  il  re e che è raccontata dallo
    islorico aUsao. Quanto poi alla cagione del nDessaggio addotta da Erodoto, noU'Ci
    pare nemmen possthile che Temistocle facesse quelle previsioni sui suoi casi futuri
    subito dopo  la splendida vittoria di Salaimna , in messo alla più graude popolarità.
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