Page 222 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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212     LEZIONE QUATTORDICESIMA.
        » .due altre non meno grandi  ;  la Povertà e  l’ Impotenza. »  ‘  I
        Greci dunque assediarono Andro ma la viva resistenza che in-
                      ,
        contrarono, gli fece presto rinunziare all’ impresa. Durante quel
        breve assedio, Teniistocle era andato a esiger danaro da alcune
        altre isolo, e l’ebbe.
           Ritornali a Salamina, divisero fra di loro la preda falla ai
        Persiani. La più parte fu mandala a Delfo perché servisse a fare
        una statua  colossale. Dopo  quella  divisione,  si  radunarono
        all’ ismo per decretare  il primo e tl secondò premio del valore.
        Il primo, ognuno dei capi  l’ attribuiva a sé stesso, per cui non
        fu dato a nessuno  :  il secondo fu conferito a Temistocle dalla
        maggioranza  dei  voli. Non basta  : quando  , poco tempo dopo,
        e’ si  recò a  Sparla, quei cittadini gli decretarono una corona
        d’ulivo in premio della sua saviezza e abilità, come ne decre-
        tarono una a Euribiade in premio del suo coraggio. Gli donarono
        inoltre  il più bel carro che  si trovasse nella'città,  o  alla sua
        partenza lo fecero scortare fino al confinò da trecento cavalieri  :
        onore che Sparta non reso mai a nessun altro straniero.
           Intanto Mardonio svernava nella Tessaglia, e prendeva lo
        opportune disposizioni per la nova campagna. Nell’opinione che
        quando gli fosse riuscito di staccare gli Ateniesi dai loro alleati
        e attirarli dalla sua gli resterebbe facile la conquista desiderata,
        mandò ad Atene, per trattar della cosa, Alessandro re di Mace-
        donia. La scelta dell’ inviato era giudiziosa, in quanto che la sua
        sorella aveva sposato un Persiano d’alto affare  ; e lui, dall’ altra
        parte, aveva sempre avuto dei rapporti amichevoli con Atene.
                     , e’ fece agli Ateniesi le offerte più
        Venuto dunque a questa città
        lusinghiere a nome di Mardonio, ma come se questo fosse autd^
        rizzalo a ciò dal gran re. Chiedeva a loro alleanza  , e in com-
        penso prometteva la riparazione di lutti i danni recati all’ Attica,
        la ricostruzione di tutti  i templi distrutti  , e non solo  il pacifico
        e libero possesso dell’ antico territorio, ma un notevole ingrandi-
        mento del medesimo.
           Gli Spartani  , appena saputo di quell’arrivo d’Alessandro
        con un incarico di Mardonio, temendo che le mene del Persiano
        riuscissero, spedirono immediatamente ad Atene degli ambascia-
        tori. Quésti arrivarono prima che al re macedone fosse accor-
        data l’udienza che domandava: per cui avvenne che si trova-
          *
           * Erod
             , VII! ,111.
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