Page 225 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SECONDA GCEDRA PERSIANA.  215
    Megaresi  , assaliti  i>ei primi  , resisterono bravamente , ma avreb-
    bero poi dovuto soccombere,  se  non  fossero  accorsi  io loro
    aiuto trecento Atenit>si  guidati da Otimpiodoro. Questi  si sca-
    gliarono con grand’ impeto sui nemici, e ne uccisero  il coman-
    dante. Intorno  al cadavere illustro avvenne allora un accanito
    combattimento:  finalmente la cavalleria fu respinta, e  i vin-
    citori portarono  nel campo  il corpo di Mosistio> che  fti mes.'-o
    su un carro e condotto' in Irionfb fra  le  file dell’ armata.
       Dopo questa  vittoria,  i Greci incoraggiti discesero nella
    pianura di Platea, dove sarebbero  si più esposti  agli attacchi
    della cavalleria ma dove potrebbero ordinarsi meglio, e avreli-
           ,
    bcro  il vantaggio d’ esser meglio provvisti d’ acqua. &’ accam-
    parono presso  la  fonte  di  Gargafia  :  nella  disb’ibuzione  dei
    posti, nacque una disputa fra gli Ateniesi e  i Tegeati, chi di
    loro  avesse  dovuto  occupare  l’ ala  sinistra. Ognuno  dei due
    popoli pretendeva per sé quella posizione,  e  in sostegno  del
    preteso diritto allegavano  le gloriose gesta dei  rispettivi ante-
    nati nei tempi mitici. Gli Ateniesi rammentarono per di più il
    recente trionfo di Maratona. « Puro (conclusero), non è questo
     il momento d’ altercare in che posto
    »                s’ abbia  il diritto d’es-
    » sere coHorati. Noi siamo pronti a ubbidire a voi , o Spartani,
    » e a metterci dove pare a voi più opportuno. Qualunque sia
    » que.«to posto, penseremo noi a renderlo un posto, d’ onore col
    » nostro coraggio. »  ' L’armata spartana decise a una sola voce
    in favore degli Ateniesi  : l’ala destra, l’occuparono, senza che
    nessuno  gliela contrastasse,  gli Spartani.
       Mardonio gli aveva seguiti  nel  loro movimento  e aveva
    piantato lo sue tende di  faccia a loro, .sempre dalla parte op-
    posta del fiume. Volle  il caso che  gl’ indovini d' ambedue  1’ ar-
    mate annunzias-sero che la vittoria sarebbe  di quella la quale
    non fosse la prima a venire  all’ offese. Passaron dunque dieci
    giorni senza combattimenti:  il decimo giorno,  il luogotenente
    di Serse, impazientito di quell’inoperosità o  inapotente a  fre-
    nare  1’ ardore  del suo esercito cho  si vedeva tre volte più nu-
    meroso del nemico, stabili, contro l’opinione d’Artahgzo, di.
    dar battaglia in qualunque modo  la mattina seguento. Venuta
    la notte, mentre tutto giaceva nelle tenebre e nel silenzio, un
       * Erod., IX, 27. Secondo Plutarro {Jrist,, Ì2) quesla generosa ri.'posla
    alle millanUrìc dei Tcgcali fu data da Aristide. £ noi Io crediamo.
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