Page 223 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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SECONDA GUERRA PERSIANA. 2i3
rono presenti all’ esposizione delle offerte fatto da lui . Dopo che
ebbe parlato Alessandro, parlò il capo degli ambasciatori, ecci-
tando gli Ateniesi a respingere la proposta alleanza coi barbari.
In vista poi dei gran danni che già avevan patito, prometteva,
a nome di Sparta , die le loro famiglie sarebbero mantenute a
spese dei Greci confederati per tutta la durata della guerra. Gli
Ateniesi dettero ad Alessandro questa solenne risposta: « Di’ a
« Mardonio che finché il Sole seguiterà il consueto suo corso,
» noi non faremo alleanza con Serse. Continueremo anzi a com-
» batterlo fortemente, fidenti nell’aiuto de’ nostri Dei e de’ no-
» stri eroi, di cui furono abbruciati da esso i templi e le statue. » ‘
Rispondendo quindi agli Spartani, e’ si maravigliarono prima
dei loro sospetti gli ringraziarono poi dell’ offerta
; ; dissero di
non voler essere a carico di nessuno , e chiesero solo che man-
dassero prontamente l’esercito nella Beozia, onde l’Attica non
fosse sacrificata di novo.
Questo loro timóre non tardò a verificarsi ; quel loro desi-
derio rimase vano. Mardonio, subito dopo ricevuta da Alessan-
dro quella risposta, lasciò la Tessaglia e marciò difilato verso
Atene; e gli Spartani non se ne dettero per intesi, se non per
lavorare con più attività alta muraglia di fortificazione che ave-
van già cominciato sull’ ismo. 11 Persiano trovò Atene abbando-
nata dai cittadini, che s’eraii rifugiati a Salamina, e se ne im-
padroni per la seconda volta, dieci mesi dopo che c’era entrato
Serse. Di là mandò a ripetere ai profughi le sue proposizioni.
Loro persisterono nel generoso rifiuto ; e poiché il senator Licida
osò dire, solo fra tutti, che si sarebbero dovute accettare, fu su-
bito lapidato da’ suoi concittadini. Le donne di questi, parteci-
pando al loro furore, si portarono alla casa del colpevole, e no
lapidarono la moglie e i figlioli.
Nè erano meno indignati cogli Spartani, i quali, contro
le fatte promesse, avevan lasciato che i barbari invadessero
l’Attica. Furono spediti alcuni a rimproverarli di quell’ inespli-
cabile indifferenza e a chiedere che marciassero nel paese in-
vaso per liberarlo. Gl’inviati trovarono gli Spartani occupati
tranquillamente a celebrare le feste lacintie. Gli Efori riman-
darono di giorno in giorno la loro risposta , e ciò per dieci giorni.
Gli avrebbero fors’ anche lasciati partire inesauditi, se Chileo di
< Erod., vili, li:'.
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