Page 248 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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238       I.KZIONE QUINHICESIMA.
       ni, non aveva ricevuto la i-ua piena esecuzione : l’Areopago era ri-
       masto, nel fatto un privilegio dell’ aristocrazia. Ma Efialle riusci
              ,
       à far togliere a quel tribunale una gran parto della sua autorità, e
       farla passare nel popolo ebe venne cosi a trovarsi in completa de-
       mocrazia. Cimonc s’adoperò a impedire questi progressi della fa-
       zione più  liberale  ;  si studiò  di restituire,  all’ Areopago le sue
       prerogative  , e di ricondurre tutta la costituzfone verso la sua
       origine aristocratica. Questi suoi sforzi,  il }X)polo gli frenò ostra-
       cizzandolo nel 4Gt.  n
          Le battaglio di Salamina c di Platea non avevan soltanto
       liberato la Grecia, ma avevano suscitato  il desiderio dell’ indi*-
       pendenza  in molte delle nazioni soggetto al gran re  ; desiderio
       che  si fece più vivo dopo la morte violenta di Serse, o vista  la
       debolezza di quello che gli successe. Si venne dunque ai  fatti
       l’anno dopo che Cimonc fu ostracizzalo. Una grau parte degli
       Egiziani, sotto la condotta di Inaro (un principe avventuriero
       della Libia limitrofa)  si ribellarono al re Artaserse. Inaro cercò
       subito d’afforzarsi con degli alleati, e chie.se soccotaìo ad Atene
                                  ;
       la quale spedi una flotta di dugento navi che  in quel momento
       si trovava a Cipro per sottometter quest’ isola. Arrivati al Nilo,
       gli Ateniesi rimontarono  il fiume fino a Memfi, e s’impadronirono
       per assalto di due quartieri di quella città. Mossero poi  as.sedio
       al terzo quartiere che era dife.so non solo da Persiani e Medi,
       ma anche da Egiziani che non avevan partecipato alla ribel-
       lione.
         Intanto cominciav'ano in Grecia le discordie intestine. Epi-
       dauro e Corinto  mossero guerra ad Atene a motivo della sua
       alleanza con Megara. Gli Ateniesi furono  vinti in una battaglia
       terrestre, ma vincevano alla loro volta una battaglia navale. Al-
       lora Egina s’ alleò coi nemici d’ Atene  : lo due potenze marittime
       si scontrarono sul loro elemento. Gli Ateniesi  presero  all’ isola
       settanta navi, sbarcarono in essa, e bloccarono la città. Ecco
       dunque  i Corinti e gli Epidauri a rinnovare un attacco contro
       Megara. Come non sperare di riuscire quando  le forze ateniesi
       erano al medesimo tempo occupate, parte in Egitto, parte a Egi-
       na, e nella loro città non c’era più che vecchi e ragazzi? Ma  i
       vecchi e  i ragazzi s’armano, vanno a Megara con alla lesta Mi-
       ronide, e battono gli  stupefatti nemici, senza aver richiamato
       nemmen un uomo dallo altre due spedizioni.
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