Page 245 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 245

SUPREMAZIA D’ ATENE.  235
     frettarono a raggiungere un’ armata che era accampata li presso.
     Anche Cimone sbarca allora le sue truppe,  le quali con gran
     schiamazzo si slanciano sul nemico.  Il combattimento, fu san-
     guinoso per r una e per  l’ altra parte  ; ma  la  vittoria fu dei
     Greci, che rimasero padroni del campo e d’immense ricchezze.
     A queste due  gloriose  vittorie riportate  in uno stesso giorno,
     gli  Ateniesi  fie aggiunsero subito una
                       terza. La fu sulle ot-
     tanta navi fenicio, alle quali andarono incontro, e le fecero tutte
     prigioniere.
       Dall’Asia, Cimone svvol.se di nono alla Tracia, e tolse ai
     Persiani  il Chersoneso.
       Intanto gli Ateniesi, dopo la conquista d’£ìone, avevano
     spedito molte colonie sulle ripe dello Strimone. Ora s’ invoglia-
     rono di possedere le miniere d’ oro del monte Pangeo che erano
     in quei dintorni. Le richiesero dunque agli abitanti dell’ isola di
     Taso che le possedevano, e fondarono la loro domanda sul di-
     ritto di conquista: sulla ragione, cioè, che quelle miniere erano
     in un territorio occtipato da loro.  I Tasi, non che cedere alla do-
     manda, dichiararono di non voler più appartenere alla confede-
     razione. Ciò bastò perchè  s’ accendesse fiamma di guerra. Cimo-
     ne venne; vinse
            i Tasi in battaglia navale; approdò all’isola, e
     strinse d’assedio  la città. Quando questa  si trovò costretta ad
     arrendersi, dovè subire dal vincitore condizioni durissime: at-
     terrar le mura
           , consegnar le navi  , pagar sul momento una som-
     ma di danaro, promettere esattezza nei pagamenti  del tributo
     per l’avvenire, e rinunziare alla terraferma e alle miniere.
       Queir as.sedio jx-rò era stato lungo  ; e durante esso,  i Tasi
     avevano invocato  il soccorso di Sparta. La rivale d’ Atene, con-
     tenta d’ avere un’ occasione di contrastare alla sempre crescente
     potenza  di  quella  città, promesse  subito  d’ aiutarli  facendo
     un’invasione nell’Attica. Un disastro terribile impedi agli Spar-
     tani d’ effettuarla. Mentre erano occupati nei preparativi, un tre-
     moto, che non s’ era mai sentito  l’ uguale, squassò tutta la Laco-
     nia. In molti luoghi la terra s’apri; dal monte Taigeto precipi-
     tarono delle rocce  ; la città fu in gran parte distrutta  ; ventimila
     persone jxrirono. Quei nemici che Sparta co’ suoi crudeli trat-
     tamenti  si nutriva  in seno, quegli schiavi che già erano stati
     inuzzolili da Pausania col desiderio della libertà, pensarono ve-
    nuta r occasione propizia di conquistarla davvero. « Gli Iloti si
                               Digitized by Coogle
   240   241   242   243   244   245   246   247   248   249   250