Page 249 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
P. 249

SUPREMAZIA D’ ATENE.      239
          DopoPjqnesti splendidi successi- riportati in un solo anno,
      quantunque  1’ assedio d’Egina continuasse e non si conoscesse
      ancora T esito  della lontana spedizione  d’. Egitto,  gli Ateniesi
      s’- accinsero a un’ opera  la di cui intrapresa sarebbe stata mara-
      vigliosa anche in tempo di pace. Era la costruzione di due lun-
      ghe mura  lo' quali  unissero la  città  al: mare; che l’un muro
      andasse al Pireo, e l’altro a Falera;  il primo, della lunghezza
      di quaranta stadi [S chilometri) e  il secondo  di trentacinque
      stadi (7 chilometri). E’ erano costruite in modo. da render Atene
      capace a far resistenza a qualsivoglia forza sbarcata, e a sfidare
      le forze unite del Peloponneso.
          In quel tempo, Sparta mandò un’ armata, sotto la condotta
      di'Nicomede^ ad aiutare i^Doridesi che-erano in guerra-eoi Fo-
      cidesi. Finita la guerra, l’armata si fermò nella- Beozia. Li Ni-
      comede s’adoperò  a rialzar Tebe dal basso -stato  in  cui era
      caduta per la trista parte che aveva preso nelle guerre persiane.
     .E’ fece che  i Beoti ne riconoscessero la supremazia; e con que-
      sto mirava a render quella città cosi valida da controbilanciare
      nella Grecia centrale la-potenza d’ Atene. Intanto intavolava delle
      pratiche cogli aristocratici di questa-città, per rovesciare la co-
      stituzione popolare. Risaputo di questa trama, gli Ateniesi irritati,
      presero l’offensiva, e’ gli  si- mossero- contro  nella  Beozia. Si
      venne a battaglia presso Tanagra sui confini: dopo molto spar-
      gimento di sangue, la cavalleria tessala che era andata in aiuto
      degli Ateniesi disertò.. La vittoria dunque si decise per gli Spar-
      tani  i quali però >s’ affrettarono a mettersi in via per tornar nel
         ;
      Peloponnéso. Prima del combattimento, s’-era presentato Cimone
      chiedendo di potere entrare anche lui nello file de’ suoi concit-
      tadini, Siccome si sapeva favorevole  agli^ Spartani e ciò dava
      qualche sospetto eh’ e’ potesse nel combattimento far più male
      che bone, non gli fu permesso. Lui dunque si ritirò pregando gli
      amici a combattere fortemente per lavarsi della taccia che a loro
     era apposta, e gli lasciò, come stendardo, la propria armatura. Essi
     se la collocarono nel mezzo, e si batterono o caddero da prodi.
          Gli  Ateniesi  non tardarono  a riparare la loro  disfatta.
     Nello stesso anno 456, anzi sessantadue giorni soltanto dopo -la
     battaglia di Tanagra, Mironide entrò nella Beozia, e distrusse, a
     Enofila  , una numerosa armata  di Beoti* Questa  vittoria  fu,
     pe’ suoi effetti, delle più gloriose e importanti. Tutte le città della
   244   245   246   247   248   249   250   251   252   253   254