Page 260 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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250      LEZIONE SEDICESIMA.
       ne. Che  anzi  gli disse  :  « Hai  fallo proprio  delle cose degne
       » d’ammirazione e di corone! Tu hai cagionalo  la jierdila di
       » molti e valenti cittadini  : e non mica jier combattere contro  i
       » Fenici e contro  i Medi, come faceva mio fratello, ma per ro-
       » vinare una città nostra alleala e a noi congiunta per origine. »
       11 culto Pericle si limitò a rispondere, sorridendo, con un verso
       d’ Archiloco  ;
                           '
             Vecchia, non più ti ai conviene il liscio.
       Forse e’ voleva sconfiggerla con un sarcasmo personale allusivo
       all’ età e alle pretensioni amorose di lei  ; forse  c’ voleva signifi-
       care, con quella ri.sposla, che la politica di suo fratello era ora-
       mai uscita fuor di stagione.
         Era dunque finita per gli alleati. Se avevano nutrito qual-
       che speranza di riacquistare intera, la  loro primitiva indipen-
       denza, doverono abbandonarla alla fine della guerra di Samo. Il
       successo di questa fu come la sanzione all’ ambiziose pretensioni
       d’ Atene. Atene non era più  , come una volta, qna semplice città
       coll’Attica per suo  territorio: ora una città capitale di vasto
       impero, una città despota (come la chiamavano  i suoi nemici]
       con molli paesi dipendenti che n’eseguivano  gli ordini. L’eser-
       cizio di tale impero all’estero dovenlò per gli Ateniesi un biso-
       gno, non meno che,  all’ interno,  la democrazia. In esso si co-
       minciò a far consistere la dignità d’ Atene. E questo sentimento
       che  era non  proprio  dei  capi  del popolo ma comune anche
       agl’ infimi cittadini come lusingava  il loro orgoglio, cosi gli ser-
               ,
       viva di stimolo a patriottismo operoso.
         Da qualche tempo  l’ emigrazioni greche erano doventate
       assai rare. Gli fu dato un novo impulso da Pericle che mandò
       fuori numerose colonie con un triplice scopo  :  di sgravare la
       madrepatria d’ un’esuberante popolazione; di megliorare le con-
       dizioni dei cittadini poveri, e di consolidare l’impero creando
       degl’ interessi ateniesi nei territori dipendenti. Era un sistema di
                         1 coloni, anticamente,
       colonizzazione molto diverso dall’antico.
       lasciavano una patria e ne acquistavano un’altra, non conser-
       vando colla prima se non dei legami morali; e se facevan guerra
                       il dominio della madrepa-
       agl’indigeni, non era per ampliare
         * Plut., Pericle, SS.
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