Page 316 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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306     LEZIONE DICIANNOVESIMA.
       sull’ aver dato  i Lacedemoni, contro  i patii, degli assalti al ca-
       stello di  l’ilo.  1 Lacedemoni sostenevano che non era vero. Per
       riitrender la guerra con piu vigore, aumentarono le loro forze di
       terraferma accampate sotto  Pilo. Gli Ateniesi ci mandarono un
       rinforzo navale; per cui la loro (lotta arrivò a 70 navi.
         Siccome  i 420 assediati non potevano nulla temere quanto
       la fame, si promesse.a Sparta  la  libertà  agl’iloti, e una ricca
       riconqHjnsa in danaro a tutti gli altri che portassero a Sfatteria
       dei viveri. Lo tentarono molti, e malgrado  la vigilanza  degli
       Ateniesi ci riuscirono. Gli assediati poterono cosi reggere fino
       all’ avvicinarsi dell’ inverno. Allora, fra per questa lungaggine e
       |)erchè si temeva che in quella stagione si sarebbero trovati in
       disagio anche gli Ateniesi di Pilo, cominciarono  i malumori ad
       Alene, e si cominciò a prenderla con Cleone, perchè non aveva
       accettato la pace pro()osta. Cleone riversò la colpa sui generali
       accusandone l’eccessiva lentezza. Nicia, uno  di  essi, punto da
       quelle parole l’invita dunque ad andarci lui stesso: gli cedeva
       il suo comando. Cleone, rimasto confuso sul primo momento,
       risponde esser quello ufiicio non suo, ma dei generali nominati
       a ciò dalla patria. .Ma poiché vede che  i motteggiatori comincia-
       vano a spargere a tal proposito  il ridicolo sopra di lui  , e ne ve-
       niva compromessa la sua popolarità, messo aU’impegno, accetta
       davvero la direzione dell’ imprima. Promette anzi di condurla a
       fine in non più di venti giorni. S’associa, dei generali,  il solo
       Demoslene.
         La fortuna  s’ era messa dalla sua parte. Poco prima che
       Cleono arrivasse a Sfatteria, avvenne che del foco acceso da uno
       degli  assediali  per cocere gli alimenti  s’ attaccò a delle piante
       della foresta; e suscitò un incendio che, secondato dal vento,
       distrusse una gran parte di essa. Tolto cosi  il principale, se non
       l’ unico ostacolo che s’ opponesse a uno sbarco nell’ isola, Cleone
       e Demostene ci sbarcarono con tutte lo loro truppe. Assalirono
       gli Spartani  :  i quali, atterriti dalle grida strane degli 'assalitori,
       bersagliati da una pioggia  di dardi che volavano da tutte le
             dalla cenere della foresta recentemente abbru-
       parti, accecati
       ciata che si levava in alto, non poterono far fronte ai nemici nei
       posti avanzati e s’ andarono ritirando. A poco a poco, e a mala
       pena, arrivarono su un’altura  fortificata checca all’estremità
       dell’ isola; e di  li speravano poter meglio sostenere  l’ inuguale
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