Page 441 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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LA MACEDONIA DAI TEMPI EROICI A FILIPPO  II.  43J
    ritalo perché  Brasilia  s' ora  ritiralo, parte perchè  gli  pareva
    che gli Spartani doventasscro troppo  forti in quei  luoghi e co-
    minciava quindi ad averne paura, s’affrettò  a  concluder  la  ,
    pace còli Atene,, e fece anche un’ alleanza colla Tessaglia perché
    questa impedisse ai Lacedemoni  il passaggio  nella Macedonia.
    Questo stato di cose durò fino aH'anno della sua morte che fu il il 3.
      Gli successe Archelao 1, sotto  il regno del quale  la Mace-
    donia si Uovo più sicura e tranquilla in grazia della s|)edizione
    di Sicilia, dei rovesci d’ Atene, e del traslocaraento  del teatro
    della guerra sulle coste dell’Asia. E’ non era né meno coraggioso
    d’Alessandro, né meno destro di l’erdicca ma invece di farsi
                       ;
    conquistatore, gli piacque di  farsi riformatore; invece d’occu-
    parsi a ingrandire  il suo regno, pensò più saviamente di meglio-
    rame le condizioni interne, di procurare  l’ incivilimento del suo  t
    liopolo che era ancora semibarbaro. Prima di tutto però, per non
    essere disturbato da qualche novo Sitalce, alzò sui confini molle
    fortezze nei luoghi P'ù adatti, fortificò varie città  nell’ interno
    del paese, e alle truppe mercenarie sostituì un’ armala regolare
    fornita  di cavalleria,  di  fanteria grave, e d’ogni occorrente.  ^
    S’accinse poi  agli altri miglioramenti. Promosse ogni maniera
    d’ industria, e siiecialmenlc  l’ agricoltura. Messe in comunicazione
    tutte le varie  parti del suo  territorio aprendo di belle strade,
    senza le quali non può aver vita  il commercio. Fondò a Egea
    una splendida festa periodica in onore di Giove, simile a quella
    d’ Olimpia in Grecia, liibbe molto a core anche le più nobili arti
    della pace. Tenne corrispondenza coi poeti e filosofi d’ Atene, e
    invitò alla sua corte quanti più potè degli uomini celebri. Zeusi
    dipinse nel suo palazzo  ; Euripide passò presso di lui  gii ultimi
    anni della sua vita, trattato con un favore e una munificenza
    speciale  ; ci accorse Agatone, albo poeta drammatico, e Timo-
    teo ,.famoso musico  ; e sebbene invano, pure non trascurò nes-
    sun mezzo per avere vicino a sé anche Socrate. Ma non si creda
    che gli fosse facile effettuare queste benefiche innovazioni  : chè
    dovè anzi vincere una tale opposizione, che qualunque altro di
    animo meno energico non sarebbe venuto a capo de’ suoi dise-
    gni. Quell’opposizione, gliela facevano  i nobili. L’autorità del
    re in Macedonia, quando Archelao sali sul trono, era sempre
    vincolala come nei tempi eroici.  1 nobili  si credevano sempre
    uguali al re, e per conseguenza indipendenti da lui  ; non leme-
                                 by G» ’Ogli
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