Page 444 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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                     LEZIONE VENTISETTESIMA.
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                             FILIPPO  II.





               Per<licca III lasciava erede del trono un figliolo per nomo.
           Aminta ma essendo ancora fanciullo  , ne assunse la tutela Fi-
                :
           lippo suo zio e fratello del re defunto. Quando Filippo* comparve
           sulla scena politica aveva ventitré anni, e non si sa bene in che
           luogo abitasse a quell’ epoca. È certo però che dopo la sua an-
           data a Tebe con Pelopida, in età di quindici anni, la più parte
           del suo tempo fino al 360, lo passò in quella città. E gli fu di
           gran giovamento  l’ abitare nella casa stessa d’ Epaminonda  ; ri-
           cevere* lezioni continue di tattica, d’eloquenza, di  filosofia, da
           quel gran generale , oratore , filosofo  ; seguitarlo nelle sue spedi-
           zioni  ; e quindi  , non solo vedere applicati  gl’ insegnamenti del
           maestro, ma avere la felice occasione di studiare  le^^ costituzioni
           delle principali repubbliche della Grecia, d’ esaminare le lotte
          dei partiti,  le appassionate discussioni dell’ assemblee popolari,
          la conseguente pubblicità dei piani, le lentezze dell’ esecuzione,
           e di ottenere finalmente  l’ amicizia e la stima di Platone, d’ Iso-
           crate e d’ Aristotile che conobbe ad Atene. Cognizioni tutte, d* uo-
          mini e di cose, che per uno ambizioso, astuto, ardito, fermo
          ne’ suòi disegni da volerli attuati a qualunque costo, severo senza
          nulla  di  tirannico, doventeranno  in breve un potente mezzo
          d’azione.        '
               Quando dunque  colla  tutela del nipote ebbe il governo
          della Macedonia, trovò questo paese nelle condizioni più scon-.
          fortanti. Dentro,  il pericolo imminente di precipitare nell’anar-
          chia  ;  fuori  ,  tanti nemici quanti erano  i  popoli  circostanti  :
          gl’ miri,  i Peoni,  i Traci, e gli Ateniesi medesimi che agogna-
          vano di riprendere Anfipoli. Disputavano inoltre la corona ad
          Aminta, e Argeo che aveva ottenuto da Atene un soccorso
          di 3000 opliti comandati da Manzia, e Pausania che era soste-
          nuto dai Traci. La sua prima cura bisognava dunque che fosse
          di liberare  la Macedonia dai tanti pericoli  ai quali  si trovava






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