Page 447 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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FILIPPO  II.  437
   dapprima ad Anfipoli  il di cui posses.«o darebbe alla Macedonia
   ^in porto Pili mare F.gco, farebbe di essa una potenza marittima,
   la metterebbe nella possibilità d’impedire alla Grecm l’esporta-
   zione dei legnami da costruzione, delle lane e deli’ altro mercan-
   zie che traeva in gran copia dalla Tracia. K vero che poco prima
   aveva riconosciuto  1’ indi|>cndenza di quella città ma ora la vo-
                         ;
    leva, nè gli mancarono dei  pretesti per marciarle contro. Atene
    protestò; protestò anche Olinto che, dopo la caduta di Sparta,
    s’ era fatta as.sai forte: c queste due  citU'i, collegandosi, avreb-
    bero ben potuto impedire  i disegni del re macedone. Ma quel-
    r astuto non si sgomenta. Promette alla prima che conquisterà
    Anfipoli a favore di  lei, purché  lei  gli permetta di riprendere
    Pidna che sotto  il regno d’ Aminta s’era ribellata dalla Macedo-
    nia per entrare nell’ alleanza d’ Atene  : promette alla seconda che
    se gli lascia fare la conquista d’ Anfipoli, prenderà dopo anche
    Potidea e la cederà a lei. In questo modo le acquieta, o s’ impa-
    dronisce d' Anfipoli, di Pidna o di Potidea. Quest’ ultima, la con-
    segna, come aveva promesso, a Olinto perchè non  gli s’inimi-
    casse e s’alleasse con Alene  : ma le promesse fatte agli Ateniesi
    non le mantiene, o Anfipoli e Pidna le conserva per sè lull’e due.
      Trovatosi, colla presa d’ Anfipoli, alle porte della Tracia,
    Filippo si spinge innanzi, e s’impadronisce di Crenide dove sta-
    bili una colonia di Macedoni o a cui dette  il nome di Filippi. È
    là, dove andò poi a esalare  i suoi ultimi aneliti la libertà ro-
    mana. Da Filippi  si diresse verso  il settentrione, o  si reso pa-
    drone delle miniere d’ oro del monte Pangeo. Per  l’ innanzi, non
    avevan dato che poco prodotto ma sotto  l amministrazione di
                 :
    lui dettero una rendila annua di 1000 talenti (più di quattro mi-
    lioni di franchi). Fu un acquisto di grande importanza per lui
         1’ oro uno strumento non meno efficace dell’ armi e
    che riputava
    delle frodi  : era d’ opinione che nessuna fortezza fosse impren-
    dibile quando ci si potesse introdurre un asinelio con una soma
    d’ oro.
      Gli Ateniesi non avrebbero permesso dicerto che Filippo
    estendesse cosi impunemente  il suo dominio, se le condizioni in
    cui si trovavano non  gli avessero impedito di volgere le loro
    forze contro  i Macedoni. S’agitava per loro, in quel momento,
    una questione di vita o di morto.
      Dopo la guerra del Peloponneso Aleno non potè più riacqui-
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