Page 450 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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       440     LEZIONE VENTISETTESIMA.
         I disordini della Tessaglia  gli dettero occasione d’ avvici-
       narsi alla Grecia. I tre fratelli di Teba, dopo avere assassinato
       Alessandro di Fere,  si fecero alla loro volta  fieri tiranni. Per
       qualche anno esercitarono con tutta sicurezza  la tirannia: ma
       nel 353, gli Aleuadi che pretendevano, come  i re della Macedonia,
       di discender da Ercole, implorarono  il soccorso di Filippo. Lui
       accorre; si proclama liberatore della Tessaglia; rovescia  i tiran-
       ni; stabilisce  il governo repubblicano: ma intanto esige, corno
       indennità delle spese di guerra, una parto dello rendite della
       provincia, e  il diritto di servirsi dei  cantieri e degli arsenali
       eh’ essa aveva sul golfo Termaico. Cosi accresceva  i mozzi di
       formarsi una marina, cosi si trovava allo porte stesse della Gre-
       cia. Presto le varcherà.
         Dopo la prima guerra sacra combattuta al tempo di Solo-
       ne,  il territorio di Crissa o di Cirra era stalo consacralo alla
       divinità, vai’ a dire votato a una sterilità perpetua. Ora, aven-
       dolo  i Focidesi messo a cultura,  il consiglio AnCzionico (la di
       cui autorità quasi affatto annichilita da tanto tempo era rinvigo-
       rita dacché non  c’ era più in Grecia nessuna città che prepon-
       derasse sull’ altre) gli condannò, nel 357, a una multa. La con-
       danna era accompagnala dalla minaccia di fare invader la Focide
       dai popoli anfizionici, caso mai  i Focidesi non la eseguissero.
       Uno dei principali di questi. Filomelo, persuase  i suoi concitta-
       dini che la condanna era ingiusta, che non ci si dovevano assog-
       gettare, che bisognava subito prepararsi  a respinger  la forza
       colla forza. Gli persuase di più che  il patronato dell’oracolo di
       Delfo spettava a loro, e che dovevano quindi riprenderlo; e ciò
       appoggiandosi all’autorità d’ Omero che dice:
             Regge la squadra de’ Focensi il cenno
             Di Scedio e d’ Epistrofo, Incliti Agli
             Del generoso Naubolidc IRto.
             Invia questi guerrier la discoscesa
             Balza di Rito, e Ciparisso e Crissa,
             Gentil paese.  .  .  '
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       Il Mooli ycramcnle non
               traduce quell’ ivav {possedevano) nel quale  sta  la  ri-
       gtone di Fìioinclo. Si raromeoti che Pito è lo stesso che Delfo.
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