Page 455 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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FILIPPO n.     445
    il trattato di pace. Il re finse di non saper nulla del loro arrivo:
    tantoché doverono aspettarlo per quasi un mese nella sua capita-
    le. Ritornato finalmente,  gli ascoltò: ma sotto vari  pretesti  si
   *  schermi di ratificare il trattato finacchè non fu arrivato in loro
    compagnia a Fere nella Tessaglia. Arrivati li, disse che  il trat-
    talo lo ratificava, ma che non ci voleva compresi  i Focidesi. Gli
    ambasciatori allora lo lasciarono, per andare a riferire questo suo
    volere ad Atene. C’erano appena entrali, che Filippo s’impa-
    droniva delle Termopili per andare, diceva lui, in aiuto dei Te-
    bani suoi alleali, contro  i quali erano sempre in guerra  i Foci-
    desi. Non ebbe che a presentarsi nella  F'ocide per rendersene
    padrone e costringere Faleco (figliolo d’ Onomarco e successore
    di F'aillo nella direzione della guerra) a ritirarsi co’ suoi 8000
    mercenari nel Peloponneso. Cosi Filippo, senza versare una stilla
    di sangue, s’acquistava  la gloria d’aver potuto lui solo vendi-
    care  gli Dei, ponendo fine, nel 346, alla guerra sacra che s’era
    prolungata con vari successi per dieci anni.
      Il Consiglio anfizionico, convocato subito da Filippo, decretò
    che la Focide non avrebbe più costituito uno Stalo  ; che le ven-
    tidue città che la possedeva sarebbero distrutte; che  gli abitanti
    sarebbero dispersi in borgate lontane fra loro e nessuna delle
    quali avesse più di cinquanta case; che sarebbero privati per
    sempre di cavalli e d’ armi  ; che conserverebbero lo loro terre,
    ma a patto di pagare un annuo tributo di sessanta talenti, finac-
    ebò non avessero re.stituita tutta la somma (stimata di 10,000 ta-
    lenti) che avevan preso al tempio d’ Apollo. Filippo  s’ incaricò
    dell’esecuzione di quel decreto  ; fu ammesso a far parte dell’ as-
    semblea degli Anfizioni, nella quale ottenne  i due voti che fin al-
    lora erano stati dei Focidesi; ed ebbe  la presidenza dei giochi
    pitici, unitamente ai Beoti c ai Tessali.
      I voli di Filippo erano in gran parte compiti  : la Macedonia
    considerata come un membro del corpo ellenico  ; la sua influenza
    assicurala sopra una porzione della Grecia  il dominio su tutta
                       ;
    questa dovenlato più facile. La Grecia se ne commosse. Atene
    specialmente si spaventò, credendo di vedere di momento in
    momento  i Macedoni e  i  Tossali riuniti piombare nell’Attica.
    Fu dichiarata la patria in pericolo, si decretò un arrolamento
    di truppe e  l’ aflbrtificamento del Pireo  ; e al tempo stesso si pro-
    messe ospitalità ai Focidesi che volessero stabilirsi nell’ Attica o
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