Page 479 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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ALESSANDRO MAGNO.         469
     dunque parecchie migliaia di mercenari e andarono, sotto il co-
     mando del re Agide, ad assediar Megalopoli. Ma Antipatro ac-
     corse prontamente con 40,000 uomini, attaccò sotto quella città
     gli assedianti, e uccise Agide con o o 6000 de’ suoi. Il congresso
     di Corinto condannò allora Sparta a consegnare cinquanta ostaggi
     e mandare un’ambasceria ad Alessandro per ricevere  le sue
     condizioni.
         Questo, lasciata Susa, entrò nella. Perside. Avvicinandosi a
     Persepoli, incontrò 4000 greci prigionieri di guerra che erano
     stati sottoposti dai barbari a orribili mutilazioni  : chi aveva am-
     putato  i piedi, chi le mani e gli orecchi. La loro vista eccitò le
     lacrime e  l’ ira d’ Alessandro e della sua armata che si gettò fu-
     riosamente a saccheggiar Persepoli. Nella notte che tenne dietro
     , a quel saccheggio, Alessandro détte una gran cena. Mentre tutti
     i commensali e il re stesso erano riscaldati dal vino, laide, cor-
     tigiana ateniese, osservò che sarebbe una bella vendetta e caris-
     sima ai Greci  l’ incendiare la reggia dei Persiani. Applaudirono
     tutti freneticamenttj. Allora Alessandro s’incoronò di fiori, prese
     in mano una fiaccola, e seguito dagli  altri andò ad attaccare
     l’incendio al palazzo dei re.
         Da Persepoli passò a Pasagarde, la città santa, dove  i re
     s’ incoronavano , e alla loro morte ci avevano tomba solenne  : e
     di lì, giacché oramai s’era reso signore delle grandi città asia-
     tiche, si rimesse a inseguir Dario. Con marcio piuttosto preci-
     pitose che rapide si recò a Ebbatana dove  il re, dopo la scon-
     fitta d’Arbella, s’era rifugiato: ma ora sen’ allontanò appena
     senti che veniva a quella volta il vincitore. E avrebbe forse po-
     tuto scampare malgrado  l’ ardente attività dell’ insecutore, se non
     avesse avuto presso di sé il perfido Besso satrapo della Battriana.
     Costui incatenò  il suo sovrano con questa intenzione  : o si tro-
     vava incalzato da Alessandro in modo da doverglisi arrendere, e
     si riscatterebbe tradendogli vivo Dario  ; o sarebbe sfuggito al
      Macedone,  e ucciderebbe  allora  il suo  re, s’impadronirebbe
     della corona e continuerebbe la guerra. Ma della sua perfidia e
      della direzione che aveva preso, Alessandro no fu informato da
      due servitori di Dario. A questa notizia, monta a cavallo con
     cinquecento de’ suoi migliori soldati e cammina senza mai fer-
      marsi tre giorni e tre notti. Quando i Persiani fuggiaschi seppero
      che era vicino, Dario rifiutò di continuare la fuga insieme con
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