Page 476 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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466 LEZIONÈ VENTOTTESIMA.
ladini, e alcuni Cartaginesi che si trovavano in Tiro per sacriB-
care a Ercole. A questo dio, gli fece dei sacrifizi anche il re
vincitore; e fece celebrar nel suo tempio dei giochi ginnastici,
allo splendore di mille fiaccole.
Durante l’assedio di Tiro, una seconda ambascerìa di Dario
s’ era presentala al Macedone. Questa volta il Persiano s’era fatto
più umile: richiedeva la sua famiglia offrendo in compenso
diecimila talenti, tutto il paese compreso fra l’ Eufrate e 1’ Egèo,
la sua alleanza, e la mano d’una sua figliola. Parmenione esor-
tava il suo re ad accettare V offerta di Dario : « Io lo farei di-
certo, osservò, se fossi Alessandro. » « Anch’io dicerto, rispose
questo, se fossi Parmenione. » ‘ E non rispose altro a Dario che
l’ avrebbe accolto cortesemente
se fosse venuto a trovarlo , : se
no, sarebbe lui che gli onderebbe incontro.
Dario si messe a far preparativi di guerra ; e Alessandro lo
lasciò fare, e si diresse, sempre lungo il mare, alla volta del-
r Egitto. Arrivato alla ricca e forte città di Gaza, ne trovò chiuse
le porte e disposti a' resistergli gli abitanti. La prese dunque
colla forza dopo un assedio di circa tre mesi. Quinto Curzio
racconta,’ che il giovane vincitore, avendo fatto prigioniero Beli
che aveva diretto la difesa della città, gli fece bucare i piedi ; e
passata pei buchi una corda, e attaccata questa al carro, lo
strascinò intorno alle mura di Gaza, come Achille aveva fatto
del corpo d’ Ettore. La magnanimità d’ Alessandro e l’ ammira-
zione sempre mostrata da lui verso i più prodi de’ suoi nemici,
ci fanno rigettare questo racconto che si trova, del resto, nel
solo Curzio.
Al suo avvicinarsi all’ Egitto, questo paese che da due se-
coli giaceva sotto il giogo persiano da cui aveva continuamente
ma inutilmente tentato di liberarsi , si dichiarò subito soggetto a
luì. Alessandro entrò in Pelusio ; andò a Menfi; poi, discendendo
il Nilo, venne al piccolo villaggio di Racoti presso la bocca di
Canopio : e là volle segnalare la sua conquista colla fondazione
della città d’ Alessandria che doveva gareggiare con Tiro, do-
Acntare il convegno di tutti i dotti, e la sede principale del com-‘
mercio fra l’ India e l’ Europa. Lui stesso ne fece la pianta.
In tutti i luoghi dove andava, Alessandro si dava premura
Id., Il, 25;Plut., jiless,, 29.
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* De gestis Alex. Magni, IV
, 6