Page 524 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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514           LEZIONE TRENTUNESIMA.
            Pirro accettò l’invito col massimo ardore.  Il tessalo Cinea, suo
            amico,* filosofo pratico ed esimio  oratore,  vplea  distrarlo da
            quell’impresa persuadendolo della potenza dei Romani  e della
            difficoltà di vincerli. « Ma mettiamo, » e’ soggiunse, « che gli Dei
            » ci concedano di vincerli  , che vantaggio ne ricaveremo da
            » quella vittoria ? »
               E Pirro  : « Tu domandi una cosa che é manifesta di per sé
            » stessa. Vinti  i Romani, non  ci sarà più città né barbara né
            » greca che ardisca di contrastarci. Sarà nostra tutta  l’Italia,
            » la di cui importanza, tu la devi conoscere più d’ogni altro. »
               Cinea, dopo un po’ di riflessione, riprese:  « E avuta tutta
            » r Italia, eosa faremo noi? »
               « La Sicilia,  » riprese  il re, « è  li accanto  : isola felice per
            »  la sua posizione e popolazione, che ci sarà  facile di conqui-
            » stare; giacché, dopo la morte d’ Agatocle, é tutta piena di se-
            » dizioni e raggirata da oratori adulapopolo. »
               E Cinea: « Ammetto che la si possa conquistar facilmente:
            » ma ci fermeremo poi alla Sicilia ? »
               a No davvero  : quella conquista non sarà che un preludio
            » d’imprese più grandi. Chi  ci potrà impedire  di passare in
            » Libia e a Cartagine che sono a due passi ? Non mancò  egli
            » poco che la prendesse anche Agatocle che pure ci tragittò con
            » una flotta di poche navi? E impadroniti di essa, ci potrà stare
            » a fronte nessuno di quei nemici che ora c’ insultano? »
               « Nessuno dicerto,  »  riprese Cinea;  «  e potremo allora
            » riacquistare la Macedonia  , ed estenderemo sicuramente la no-
            » sira signoria su tutta la Grecia. Ma ottenuto questo, cosa fa-
           *
            » remo poi ? »
               « Allora, « disse Pirro sorridendo, « allora staremo in pieno
            » riposo: ce la passeremo, mio bon Cinea, fra le tazze e le liete
            » ricreazioni. »
               E Cinea che aveva mirato appunto a condurlo a questa ri-
            sposta, concluse  : « Chi c’impedisce dunque di passarcela in ri-
            » poso e fra  le tazze  fin da questo momento, senz’andare in-
            » contro a fatiche, a pericoli, a spargimento di sangue, a sof-
            »  frire e a far soffrir tanti mali ? »  ‘
              ^  * Fluì., Pirro, 44,—Ad altra conclusione arrivava uno di que* semplici filosofi
            che si chiamano santi. Filippo Neri andò incontro ad un prete che veniva a Roma
            per mettersi in prelatura
                         , e che coll* enfasi della speranza gli narrava che potrebbe
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