Page 525 - Storia dell'antica Grecia Tommaso Sanesi
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DALLA MORTE D’ EUMENE A QUELLA DI PIRRO.  5i5
         Ma Pirro, invece di abbandonare  il suo disegno,  si mostrò
      anuoiató da quella riflessione, e venne dunque in  Italia. Arri-
      valo a Taranto, invece che da capitano ausiliario parlò e operò
      da padrone. Si mosse di  lì contro  i Romani, e gli vinse, e s’inol-
      trò fino alla vista di Roma. Poi  , o tocco dalla generosità di Fa-
      brizio, capitano romano che  gli fece sapere come  il medico di
     • lui gli avesse proposto d’ avvelenarlo, o persuaso della diflìcolta
      di vincere un popolo che, perso un esercito, ne rifaceva subito
      un altro più forte, cessò quella guerra e passò in Sicilia. Ci  fu
      accolto a braccia aperte da tutte le città che gemevano sotto  la
      signoria dei Cartaginesi. Lui gli cacciò dall’isola, e avrebbe po-
      tuto allora fondarci un regno potente. Ma o non sapeva o piut-
      tosto non si curava di consolidare le sue conquiste: era più sma-
      nioso di guerra,che ambizioso di potere. Quindi  partì dalla Si-
      cilia per tornare nella Magna Grecia. Fu allora sconfitto presso Be-
      nevento dal romano Curio Dentato; e si trovò costretto, dopo sei
      anni di guerra inutile, anzi dannosa, a ritornar nell’ Epiro.
         Non gli è però po.ssibile di vivere in pace; e dunque via a
      testa bassa nella Macedonia contro  il novo re Antigono. Lo batte
      più volte e s’ impadronisce di quasi tutto il paese. Ma secondo il
      suo solito, non si ferma nella Macedonia: corre a tentare un’al-
      tra conquista  , quella del Peloponneso. Nel 273 arriva sotto Sparta
      e l’assedia. Gli Spartani, atterriti, trattavano di mandare tutte
      le donne  nell’ isola di Creta. Ma  le donne appunto salvano la
      città: giacché, eccitate da Archidamia, s’accinsero attivamente
      a scavare un fossato da quella parte che era meno forte; e cosi
      levarono a Pirro  la speranza  di prenderla per  assalto. Pochi
      giorni dopo venne in aiuto di Sparla un corpo d’Argivi, e Pirro
      fu obbligato a levar  l’ assedio. Volle vendicarsene sopra Argo e
      ci andò: ma ci entrarono pure, subito dotx), Antigono e Areo re
      di Sparta; per cui e’ dovè aCfreltarsi a uscirne dalla porta opposta
      a quella per la quale erano entrati  i suoi inseculori. Mentre si ri-
      tirava, combattuto dai cittadini,  e’ s’azzuffò  col  figliolo d’ una
      povera vecchia. Questa donna, vedendo  il pericolo del suo  fi-
      divfniar cameriere, poi segretario, poi prolonolaro...  E poi 7 chiedeva il santo.
                              poi  il cappello verde potrà mutarsi  in
      E poi potrò entrar monsignore.— E poi 7— E
      roMo.-— E poi 7— E poi, (leccasi se no sono veduti tanti  , e quel che riesce ad uno
      può riuscire anche ad un altro. —Volete dire la tiara, eh 7 Ma  e poi 7 insisteva  il
      santo; ed esitando l’altro a rispondere, gli soggiungeva  E poi morire! - (Cantii,,*
      St. degT /tal., nota K* al capii. 41).
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