Page 119 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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                 CONTINUAZIONE RIGUARDO ALLE SEZIONE SE
                [IL SERVITORE] È TENUTO A DAR DA MANGIARE
              QUANDO VIVE NELL’AGIATEZZA (AYSARA) ED ERA IN
               DIFFICOLTÀ FINANZIARIA (MUʿSIR) AL MOMENTO
                            DELL’OBBLIGATORIETÀ

            C’è chi sostiene che egli non è tenuto a nulla, e questo è ciò che sostengo
            io, e chi dice che deve espiare quando vive nell’agiatezza.

            Continuazione: la trasposizione. Colui le cui azioni sono senza
            frutto, per contemplazione e svelamento, è in miseria: non avendo nulla
            non è tenuto a nulla. Se viene velato da questa contemplazione diretta
            ( u ū ), ed af erma quello per via della scienza dopo aver contemplato,
            come chi immagina un oggetto sensibile dopo averlo percepito con i
            sensi, le norme (aḥkām) legali sono vincolanti per lui senza dubbio, ed
            il giudizio al suo riguardo non viene meno per l’esistenza della scienza,
            mentre cessa per l’esistenza della contemplazione, poiché egli contempla
            che il Vero lo fa muovere e lo fa sostare. Analogamente nel caso in cui
            la sua stazione spirituale sia superiore a quello, e cioè [contempli] che
            il Vero è il suo udito e la sua vista, per svelamento e contemplazione
            diretta.

            Tra di noi c’è chi sostiene che il suo regime è quello di chi possiede la
            scienza, poiché il Vero ha imposto a Se stesso [la Misericordia], senza per
            questo essere sottoposto alla def nizione di ciò che è obbligatorio. Altri
            lo congiungono alla contemplazione degli Atti da parte Sua, l’Altissimo,
            come abbiamo detto prima, e quindi non è vincolato al giudizio come
            non è vincolato qui. Talvolta a questo servitore viene applicato il nome
            del Vero e talvolta il nome del servitore, malgrado la dif erenza di questi
            stati. In ciascuno di questi gradi è vincolato al giudizio per un aspetto e
            non vincolato per un altro aspetto.
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