Page 125 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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124 al-Futūḥāt al-makkiyya
vi è un aspetto sottile e nascosto che li ha portati a sostenere quello:
egli aveva la facoltà di scegliere di fare il recupero in quel giorno, ha
scelto il recupero, lo ha cominciato e poi lo ha rotto. Se avesse voluto
fare un digiuno supererogatorio, secondo la Legge gli imporremmo di
recuperare quel giorno e quello è il primo giorno; l’altro giorno è il
giorno di Ramaḍān che è tenuto a recuperare: non è quindi sbagliata la
considerazione di chi sostiene quello.
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Da parte sua Qatāda ( ) ha detto che è tenuto sia al recupero che
all’espiazione.
Continuazione: la trasposizione. Per colui che contempla il
Nome divino Ramaḍān nello stato del recupero, il regime giuridico
(ḥukm) è quello dell’adempimento [dell’obbligo, non del recupero]. Già
si è parlato del regime dell’adempimento riguardo a colui che rompe
intenzionalmente [un digiuno] di Ramaḍān, e della divergenza che vi è
al riguardo: essa è conforme a ciò che [il dottore della Legge] ritiene e
procede secondo quel metodo (u lū ) in quello e nella sua trasposizione.
Colui che non contempla il Nome divino che caratterizza il mese in cui
ha luogo il digiuno, né il mese di Ramaḍān, né il Nome “Ramaḍān”,
ma contempla il Nome che gli impone l’astensione (im āk), non è tenuto
all’espiazione. Ma riguardo a chi sostiene che si compie l’espiazione
nel [o riguardo al] mese di Ramaḍān, è suf ciente quanto ha detto
l’Altissimo: “Un numero di altri giorni” (Cor. II-184 e 185), poiché Egli
li ha chiamati “altri”, e quindi non sono giorni di Ramaḍān, bensì sono
giorni di digiuno – in senso indeterminato – qualsiasi giorno voglia. E
il giorno si chiama così solo se è completo, e se per lui non è completo
non è un giorno del suo digiuno.
I Nomi divini che appartengono ai mesi lunari sono: Ramaḍān per il mese
di Ramaḍān, “Colui che innalza (a - a )” per Šawwāl, il Misericordioso
(a - a mā ) per Ḏū Qaʿda, “Colui che vuole (al-mu )” per Ḏū Hiǧǧa,
“Colui che proibisce [o che rende sacro] (al-muḥa im)” per Muḥarram,
“Colui che rende vacante (al-mu l )” per Safar, “Colui che dà la vita (al-
muḥy )” per Rabīʿ al-awwal, “Colui che fa tornare (al-mu )” per Rabīʿ
140 Qatāda ibn Diʿāma ibn Qatāda al-Sadūsī, nato cieco nell’anno 60 dall’Egira, di-
venne proverbiale per la sua prestigiosa memoria e le sue conoscenze in tema di genea-
logie, lessicograf a, tradizioni storiche, lettura ed esegesi coranica, e di ḥa .