Page 175 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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174                                         al-Futūḥāt al-makkiyya

                                   Parte LIX


                            Nel Nome di Allah,
                     il Misericordioso, il Clemente


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                CONTINUAZIONE RIGUARDO ALLA SEZIONE SUL
                      DIGIUNO NEL GIORNO DEL DUBBIO

            At-Tirmiḏī ha riferito che ʿAmmār ibn Yāsir ha detto: “Chi digiuna nel
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            giorno del dubbio ha disobbedito ad Abū-l-Qāsim” ( ). Egli ha detto
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            che questa è una tradizione buona (ḥa a ) e autentica ( aḥ ḥ) ( ). La
            maggior parte dei dottori della Legge vieta il digiuno nel giorno di cui si
            è in dubbio se faccia parte di Ramaḍān; vi è disaccordo invece riguardo
            a colui che fa un digiuno di obbedienza volontaria: alcuni lo biasimano,
            altri lo permettono. Quanto alla tradizione riferita da ʿAmmār, ritengo
            non sia un testo autorevole ( a  ) e non risalga all’Inviato di Allah ( ),
                                                                  234
            che Allah faccia scendere su di lui la Sua  alāt e la Pace: è possibile che
            provenga da un’opinione di ʿAmmār ed è possibile che provenga da una
            narrazione riferita al Profeta, che Allah faccia scendere su di lui la Sua
             alāt e la Pace. Alcuni di loro sostengono che se qualcuno digiuna in quel
            giorno pensando che faccia parte di Ramaḍān e poi si conferma che è
            così, soddisfa [l’obbligo di quel giorno di digiuno].

            232  a    riportato da at-Tirmiḏī, VI-3, al-Buḫārī, XXX-11, Abū Dāʾūd, XIV-10, an-
            Nasāʾī, XXII-37 e 38, Ibn Māǧa, e da ad-Dārimī.
            233 In generale gli aḥā    vengono distinti, per quanto concerne la loro attendibilità,
            in sani o autentici, buoni, deboli ( a   ) e malati o difettosi ( a  m), ma at-Tirmiḏī, che
            fu discepolo di al-Buḫārī, ha adottato un suo particolare criterio di classif cazione,
            usando  talora  espressioni,  come  quella  qui  riportata,  che  per  gli  altri  “studiosi”  di
            tradizioni profetiche sono contraddittorie.
            234 Ibn ʿArabī nega qui la validità di uno ḥa   , che pure è riportato in cinque delle
            sei raccolte canoniche, non in base allo studio “esteriore” della catena di trasmissione
            (i  ā ) o del testo (mat ), ma in base ad una conoscenza interiore, ottenuta per svelamento
            (ka   ). Allo stesso modo gli capita di confermare la validità di uno ḥa    che gli studiosi
            di tradizioni profetiche ritengono debole o malato in base ai loro criteri esteriori. Cfr.
            ad esempio i capitoli 14 (I 150.19), 36 (I 224.25), 72 (I 706.7), 207 (II 490.7), 302 (III
            13.19), 313 (III 50.23) e 318 (III 70.27).
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