Page 195 - I Segreti del digiuno al Futuhat FINAL
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194 al-Futūḥāt al-makkiyya
il conoscitore sa a chi appartiene il digiuno, ed il giorno della sua festa
è il giorno del suo arrivo in questa stazione, ed i giorni della festa sono
giorni di gioia ( u ū ). Il Legislatore ha voluto che la gioia [lo] pervadesse
esteriormente ed interiormente: nell’anima logica con l’astensione dal
digiuno ed in quella animale con il mangiare ed il bere, ed ha quindi
riunito le due gioie. In questo ḥa non ha accennato alla proibizione del
digiuno, ma lo ha accostato al digiuno proibito, cioè quello del giorno
del sacrif cio, ed al digiuno biasimato, cioè al digiuno dei [tre] giorni
che seguono il sacrif cio, ed al fatto che egli, che Allah faccia scendere
su di lui la Sua alāt e la Pace, ha preferito il mangiare ed il bere in esso
esteriormente senza accennare al divieto di quello. Egli ci ha proibito
il digiuno della festa del sacrif cio con una notif cazione diversa, che
riporterò, se Allah vuole ( ).
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Nella catena di trasmissione di questa notif cazione vi è secondo me
una considerazione da fare per l’af ermazione di at-Tirmiḏī: “lo ḥa
di ʿUqba”, in quanto non ha detto “questo ḥa ” come è solito fare; è
quindi opportuno accertare l’osservazione nella catena di trasmissione
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di questo ḥa e la osserverò, se Allah, l’Altissimo, vuole ( ). Quanto
al suo detto, che Allah faccia scendere su di lui la Sua alāt e la Pace,
in questa notif cazione: “o gente dell’Islām”, e non “gente della fede”,
esso indica in questo caso la considerazione dell’esteriore e per questo
abbiamo detto: “egli ha considerato l’anima animale la cui gioia consiste
nel mangiare e nel bere nel giorno della sua festa”. Sappi ciò!
CONTINUAZIONE RIGUARDO ALLA SEZIONE DEL
DIGIUNO DEI SEI [GIORNI] DI ŠAWWĀL
Si è già menzionata in precedenza la divergenza [tra i dottori della Legge]
riguardo al suo momento. Secondo me si impone una osservazione
riguardo a questa notif cazione, in quanto l’Inviato di Allah, che Allah
269 Cfr. lo ḥa riportato da al-Buḫārī, XX-6, XXVIII-26, XXX-66 e 67,
LXXXIII-32, Muslim, XIII-138 a 143, e da Abū Dāʾūd, XIV-49.
270 L’i ā di questo ḥa nella raccolta di at-Tirmiḏī comporta i seguenti trasmettitori:
Ḥannād, Wakīʿ, Mūsā ibn ʿAlī, ʿAlī, ʿUqba ibn ʿĀmir. Non sono riuscito a trovare altre
osservazioni di Ibn ʿArabī al riguardo, ma la sua annotazione riportata nel testo è
suf ciente a sottolineare l’attenzione che egli prestava anche al minimo particolare.