Page 135 - TUTELA DE URGÊNCIA E TUTELA DA EVIDÊNCIA, Luiz Guilherme Marinoni, Ed. RT, 2017
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                  Cesare Salvi, Leggitimità e “razionalità” dell’art. 844 Codice Civile, Giurisprudenza italiana, 1975, p. 591.


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                  Ver Adolfo di Majo: “Le dottrine giuridiche dell’Ottocento,  dopo  la  parentesi  medioevale,  recuperano  appieno  il  principio  romanistico
                  (della prevalenza) della condemnatiopecuniaria, dovendo apparire, questa prevalenza, come la più funzionale alle esigenze del mercato.
                  Nel mercato, com’è noto, non contano le qualità dei soggetti nè quelle dei valori od interessi in esso presenti (astrattezza dei valori). In
                  presenza  di  atti  e/o  di  fatti  che  comportano  inadempimento  di  obblighi  e/o  violazioni  di  diritti,  la  linea  tendenziale  è  di  imporre  al
                  responsabile il mero ‘costo economico’ di sifatti comportamenti, tendendosi in tal modo a riprodurre i meccanismi di mercato alterati”
                  (Adolfo di Majo, La tutela civile dei diritti, p. 156).


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                  Diz Salvatore Mazzamuto: “I soggetti dello scambio sono liberi di autodeterminarsi attraverso il contratto e debbono soltanto rispettare le
                  regole  del  giuoco,  le  quali  sono  concepite  nel  presupposto  della  parità  formale  dei  contraenti  e  non  impongono  di  adequare  il
                  regolamento d’interessi a parametri di valutazione sociale. I limiti posti dall’ordinamento all’autonomia dei privati appaiono come limiti
                  squisitamente  negativi.  Così  è  per  il  divieto  di  conformare  il  negozio  in  contrasto  con  le  norme  imperative  e  per  la  corrispondente
                  sanzione della nullità. Ma così è anche per la misura del risarcimento del danno che consegue all’inattuazione dello scambio” (Salvatore
                  Mazzamuto, L’attuazione degli obblighi di fare, p. 37-38).


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                  Lodovico Barassi, Lateoriageneraledelleobbligazioni, Milano: Giuffrè, 1964, p. 428. Porém, a doutrina contemporânea, inclusive a italiana,
                  não se rende ao velho argumento de que a inibitória pode colocar em risco a liberdade do homem. Ver Cristina Rapisarda, Profili della
                  tutela civile inibitoria, p. 90 e ss; Aldo Frignani, L’injunctionnella common law el’inibitorianeldirittoitaliano, Milano: Giuffrè, 1974, p. 428.


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                  Gian Antonio Micheli, L’azione preventiva, RivistadiDirittoProcessuale, 1959, p. 205.


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                  Desta forma, é correta a lição de Barbosa Moreira, no sentido de que a tutela declaratória somente pode prevenir uma violação quando a
                  parte vencida sai também convencida e resolve cumprir a obrigação em tempo oportuno: “Como meio de intimidação, e pois de coerção,
                  todavia, o remédio é fraco: basta pensar que, na eventualidade de inadimplemento, o titular do direito lesado terá de voltar a juízo para
                  pleitear a condenação do infrator, ao qual se concede assim uma folga em boa medida tranquilizadora” (José Carlos Barbosa Moreira,
                  Tutela sancionatória e tutela preventiva, Temasdedireitoprocessual, São Paulo: Saraiva, 1980, p. 27).


                  7
                  Andrea Proto Pisani, L’attuazionedeiprovvedimentidicondanna, Roma: Foro Italiano, 1988, p. 184; Andrea Proto Pisani, Lezioni  di  diritto
                  processuale civile, p. 183; Aldo Frignani, L’injunctionnella common law el’inibitorianeldirittoitaliano, p. 592 e ss.


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                  Giuseppe Chiovenda, L’azione nel sistema dei diritti, p. 82.


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                  Chiovenda discordou da teoria de Redenti sobre o fim sancionatório da justiça civil, exatamente porque, ao aceitar a tese de Wach, que
                  demonstrava uma relação teórica entre a autonomia do direito de ação e a ação declaratória, concluiu que a ação declaratória não supõe
                  a violação de um direito e não tem por fim aplicar uma sanção (Cristina Rapisarda, Profili della tutela civile inibitoria, p. 53).


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                  Vittorio Denti reconhece a ligação da tutela declaratória, como remédio de caráter preventivo, com o modelo institucional liberal: “Altro
                  punto che va tenuto fermo è il carattere preventivo dell’azione inibitoria. La dottrina processualistica ha, per lunga tradizione, risolto la
                  tutela  giurisdizionale  preventiva  nel  mero  accertamento,  con  una  scelta  che  non  ha  avuto  –  come  è  stato  recentemente  dimostrato  –
                  soltanto carattere concettuale, poiché era condizionata dalla tendenza a delimitare rigidamente i poteri di ingerenza statale nella sfera
                  giuridica  privata.  Si  trattava,  quindi,  della  adesione  al  modello  istituzionale  liberale,  chiaramente  presente  nel  maggiore  teorizzatore
                  dell’azione di mero accertamento e della sua funzione preventiva, Giuseppe Chiovenda” (Vittorio Denti, Diritti della persona e tecniche di
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