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        L’ITALIANO
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Asse con Salvini per il sì alla Tav. Il blitz di Conte spiazza Di Maio
Il primo ministro potrebbe intestarsi un progetto più snello nelle spese e nell’infrastruttura. C’è un’altra analisi costi-benefici
ROMA - C’è una nuova analisi costi benefici sulla Tav. L’ha chie sta Giuseppe Conte ed è la base sulla quale il premier è intenzionato a chiedere di far andare avanti i lavori, con un pro- getto magari rivisto e di cui si assumerebbe l’intera responsabilità di fronte anche all’altro partner interessato ai cantieri, la Francia. Non è chiaro come finirà. Comincia a essere chiaro solo chi vuole cosa. E il premier sembra ormai schierato sulle posi- zioni favorevoli della Lega. La Tav è la bomba pronta a esplodere dentro il governo gialloverde, con il forte rischio di tra- scinare il M5S verso una crisi irreversibile. Le dichiarazioni dei grillini sull’Alta velocità si sovrappongono, si eludono a vicenda, cercano uno spazio di compromesso nella vaghezza di al- cune affermazioni. Il leader e vicepremier Luigi Di Maio dice: «Non parlerò di Tav finché non c’è un accordo». Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, sfiancato dal dibattito, confessa: «Sono stanco di sentir parlare solo di Tav», e promette: «La chiudiamo entro la prossima settimana». Mentre sui bandi dei lavori, che devono essere pubblicati entro marzo, pena la perdita di 300 milioni di euro di finanziamenti, Toninelli conferma l’avvio. Non è un S̀i all’opera, secondo il ministro, in quanto si tratterebbe «solo di una ricognizione di sei mesi, sempre revo- cabile». Cioè il governo darebbe l’ok in attesa di trovare un accordo politico. Con una novità delle ultime ore: i bandi, secondo fonti di governo, potrebbero essere riscritti. In questa grande incertezza, la Lega, invece, sulla Torino-Lione si trova in piena sintonia con Giuseppe Conte. E a Palazzo Chigi ormai sono in tanti a confermare la voglia del presidente del Consiglio di trovare una terza via per non chiudere completamente il cantiere, stracciare un trattato internazionale e infilarsi in un’odissea di penali e ricorsi che non farebbero certo piacere a un governo alla ricerca di un’iniezione di Pil. Sta succedendo qualcosa nella squadra dell’esecutivo che potrebbe cambiare lo scenario. Conte ha chiesto un supplemento dell’analisi costi benefici che, come si ricorderà, ha avuto esito negativo. Non solo: a questo punto anche Di Maio vuole conoscere nei dettagli l’aggiornamento. Ieri il coordinatore della commissione che ha redatto lo studio, Marco Ponti, ha detto che è stata completata l’integrazione. alla pag. 2
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