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Maiuscole/minuscole




                                              crivere intere frasi o intere sezioni
                                           Sa carattere maiuscolo è da evitare
                    La regola              per motivi di leggibilità, poiché l’iden-
           forse più difficile da fissare   tificazione delle lettere è più difficile se
             è quella relativa all’uso     queste hanno tutte pari altezza e
              delle iniziali di parola     anche per il fatto che nell’uso odierno
              maiuscolo/minuscolo          sui social network il testo in maiuscolo
                                           è associato  a un tono di voce “urlato”.
                                           Per questa ragione il maiuscolo esteso
                                           si usa soltanto nei titoli principali e
                                           negli acronimi.
         Al di fuori dei casi codificati dalla grammatica italiana si possono trovare le
        applicazioni più disparate di maiuscole e minuscole, soggette come sono a
        forzature di tipo commerciale o reverenziale ancora in uso in certi contesti.
        Secondo l’Ufficio per le pubblicazioni dell’Unione europea: “La pratica con-
        sistente nel voler mettere in risalto un termine tramite l’iniziale maiuscola (a
        volte persino per mezzo dell’iniziale ‘di rispetto’) deturpa, livella e appesan-
        tisce la presentazione di un testo”.
        La posizione dell’Accademia della Cru-
        sca è che “l'uso della maiuscola in ita-
        liano offre molte zone d'ombra perché
        ragioni grammaticali (in particolare il   Tutto sta nel comprendere
        confine non sempre netto tra ‘nome       quando un nome comune
        proprio’ e ‘nome comune’) s'intrec-        diventa nome proprio
        ciano con ragioni ideologiche più o         e quando invece no
        meno consapevoli”. Così un nome co-
        mune può essere scritto con la maiu-
        scola quando è riferito a un individuo
        ben determinato. “Il criterio – sempre
        secondo la Crusca -  sembra essere
        quello del ‘nome proprio’. Quando una parola o una sequenza di parole in-
        dicano non un concetto ma un individuo, un ente concreto e unico, devono
        cominciare con la maiuscola”.
        Pure i linguisti faticano a trovare una posizione condivisa su questo argo-
        mento; i più concordano nel ritenere che meno iniziali maiuscole si usano me-


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